Intollerabile autonomia della Sicilia:
un monumento allo spreco nazionale

Domenica 6 Aprile 2014
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Caro direttore,

il dibattito scaturito dalla retata contro gli indipendentisti veneti, ma anche il confronto politico sul federalismo e le riforme istituzionali, hanno riportato alla ribalta la mai riposta - e giustificata - ambizione del Veneto, stretto tra Regioni a statuto speciale, di ottenere maggiore autonomia (e pure nuove responsabilità). Ma, mi chiedo, se gli statuti autonomi rimangono ancora giustificati per alcuni territori - soprattutto Val d’Aosta o Trentino Alto Adige - dove sono ben radicate alcune minoranze linguistiche, che ragioni vi sono nel nuovo millennio per mantenere i privilegi di altre Regioni? E qui il pensiero va soprattutto alla Sicilia, ben inserita da sempre nell’Italia e tutt’altro che buon esempio di gestione della cosa pubblica.




C.P.

Treviso





Caro lettore,

l'autonomia della Sicilia ha ragioni politiche, non linguistico-culturali ed è persino precedente alla nascita della Repubblica italiana e al varo della Costituzione. Venne infatti sancita nel 1946 con un decreto firmato dal principe Umberto di Savoia. La concessione dell'autonomia alla Sicilia fu decisa soprattutto per fermare il forte movimento indipendentista siciliano, che, a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale, aveva cominciato a diventare un fenomeno politico importante e con ampio seguito popolare. Sostenuto sul piano politico dal Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, contava anche sul sostegno di gruppi armati riuniti nell' Evis, l'Esercito Volontario per l’Indipendenza Siciliana che si rese protagonista di numerosi scontri a fuoco con le forze dell'ordine con morti e feriti. Dopo la concessione dell'autonomia il movimento separatista perse però larga parte dei consensi e si sciolse nel 1951.



Questa è la storia. Il presente è sotto gli occhi di tutti: la Sicilia Regione autonoma (piccolo dettaglio: i consiglieri regionali siciliani si fregiano del titolo di onorevoli e sono i più pagati d'Italia), è diventata un monumento allo spreco ed è uno dei più clamorosi e vergognosi esempi di inefficienza e di malagestione del denaro pubblico. Quella siciliana è un'autonomia che può forse avere giustificazioni sul piano storico, ma è intollerabile ed economicamente insostenibile alla luce del pessimo e scandaloso uso che ne è stato fatto in questi decenni.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 19:01

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