La moschea in una chiesa E se fosse successo il contrario?

Domenica 31 Maggio 2015
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Egregio direttore,

ho letto il vostro articolo sulla moschea a Venezia del 26 maggio scorso. E trovo che i musulmani non hanno una chiesa dove pregare. Mi pare che il Gazzettino abbia perso un’occasione per fare buon giornalismo. Infatti basta girare per il comune, specialmente in terraferma dove maggiore è la presenza di musulmani, e troverà in ogni quartiere sale e ambienti vari dove loro si riuniscono per pregare senza alcun problema.




R. Sordon



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Caro lettore

ogni critica è lecita e ogni lezione di buon giornalismo ben accetta. Tuttavia faccio fatica a capire quale occasione abbiamo perso. Noi abbiamo dato conto del dibattito sorto intorno alla scelta di aprire, nell'ambito del padiglione islandese della Biennale d'arte, una moschea in una chiesa cattolica chiusa, ma non sconsacrata. In discussione non c'era il diritto dei musulmani ad avere, nel rispetto delle leggi italiane, un loro luogo di culto a Venezia piuttosto che altrove. Ma il fatto che una chiesa cattolica sia stata trasformata in una moschea senza neppure chiedere le necessarie autorizzazioni nè tantomeno il permesso alla Curia veneziana.

Forse sarebbe il caso che tutti ricordassero che non esistono solo i propri diritti ma anche i diritti degli altri e vanno rispettati. Si è detto: ma quella era una provocazione artistica. Giusto. E l'arte non ha confini nè barriere. Ma immaginiamoci se in un qualsiasi paese musulmano un artista avesse aperto in una moschea o anche nelle sue vicinanze un luogo di preghiera cristiano. Cosa sarebbe successo? Meglio non pensarci.
Ultimo aggiornamento: 16:23

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