Quando alcune sentenze
minano la credibilità dello Stato

Sabato 21 Novembre 2015
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Egregio direttore,

mi conforti se ci riesce, spiegandomi come mai l'Italia spesso matrigna con i suoi cittadini, ma allo stesso tempo tollerante e quasi sempre troppo generosa anche con delinquenti di ogni risma. Rimango interdetto di fronte a certe sentenze della nostra giustizia, come quella subita dal rigattiere di Vicenza, Ermes Mattielli, che aveva perso una gamba in un incidente e per la sua invalidità percepiva una pensione di ben 120 euro il mese, mentre ai rom sono stati concessi 135mila euro per le conseguenze delle ferite riportate nel tentativo di derubarlo per l'ennesima volta.

Il povero Ermes è stato stroncato da un infarto, probabilmente a seguito dello stress subito da questa vicenda e ne rimane certo l'unica vittima. Pur nel rispetto di questa sentenza, che ha condannato il Mattiello a più di cinque anni oltre ad un rimborso economico, resto tuttavia tristemente allibito di fronte a queste vicende.



Ugo Doci

Mestre



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Caro lettore,

non credo di disporre di molti argomenti per confortarla. Purtroppo se si verificano certe incredibili situazioni come quella che ha visto come sfortunato protagonista il povero Hermes Mattielli o quella del pirata 17enne subito messo in libertà, non è neppure a causa di leggi lacunose, sbagliate o troppo permissive.

Spesso il problema sta piuttosto nell'uso che si fa delle leggi, in una loro applicazione che fa prevalere gli aspetti formali su quelli sostanziali, sottovalutando il messaggio negativo e talvolta devastante, sul piano civile e sociale, che certe sentenze possono avere. Vicende come queste trasmettono all'opinione pubblica la sensazione che in Italia si possa delinquere rischiando poco o nulla. Anzi, com'è accaduto nel caso della vicenda Mattelli, ai malviventi può persino succedere di trovarsi poi nella condizione di incassare anche un robusto risarcimento. Le sentenze si rispettano, è vero. Ma occorre anche capire che certe decisioni infliggono colpi micidiali all'immagine dello Stato, alla sua credibilità e al principio della certezza della pena. Che, non meno della prevenzione, sono armi fondamentali per contrastare la delinquenza.

Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 15:04

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