Caro direttore,
mi sono recata in un nuovo negozio di ottica in un centro commerciale di Padova. È entrata una coppia di colore chiedendo se qualcuno parlasse inglese. Nessuno dei due commessi lo parlava e io e mia figlia adolescente siamo intervenute in loro aiuto per un consiglio su quali occhiali erano da donna e quali da uomo. Quando il signore è venuto alla cassa a pagare ha detto che i commessi dovrebbero imparare l'inglese: lui lavora in Scandinavia e lì tutti parlano inglese. La commessa (una signora di mezza età) ha detto in tono sostenuto e sprezzante che "loro" quando vengono in Italia devono imparare l'italiano. Io e mia figlia abbiamo replicato che l'italiano si parla solo in Italia mentre l'inglese lo dovrebbero parlare ormai quasi tutti (almeno le cose basilari). Mi sono vergognata di tale comportamento e spero almeno che la coppia di turisti africani non abbia capito quello che ha detto la commessa.
Anna
Padova
Cara lettrice,
temo che quella commessa sia andata un po' in confusione. Se infatti è giusto chiedere che chi emigra nel nostro paese e vuol diventare cittadino italiano, impari e conosca la nostra lingua, non si può certo pretendere che, chi viene in Italia come turista, anche se ha il colore della pelle diverso, debba prima sottoporsi a un corso intensivo per apprendere il nostro idioma. In realtà noi italiani, anche per errori del sistema scolastico, viviamo un duplice problema. Mentre alcuni paesi europei hanno di fatto adottato l'inglese come seconda lingua e altri, Francia in primis, si difendono con tutte le armi dall'invasione anglofona, noi ondeggiamo. Da un lato, pur restando una nazioni dove lelingue straniere sono poco praticate, facciamo un larghissimo uso, soprattutto nel linguaggio parlato e televisivo, di termini d'importazione Dall'altro facciamo poco o nulla per arrestare la decadenza della lingua italiana, quotidianamente devastata da una crescente ignoranza grammaticale e sintattica. Forse dovremmo cominciare a preoccuparci di questo. Nel frattempo sarebbe utile spiegare a qualche commessa che il cliente ha sempre ragione, anche quando chiede, per fare acquisti, di poter parlare in una lingua a lui conosciuta.
Ultimo aggiornamento: 14:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA mi sono recata in un nuovo negozio di ottica in un centro commerciale di Padova. È entrata una coppia di colore chiedendo se qualcuno parlasse inglese. Nessuno dei due commessi lo parlava e io e mia figlia adolescente siamo intervenute in loro aiuto per un consiglio su quali occhiali erano da donna e quali da uomo. Quando il signore è venuto alla cassa a pagare ha detto che i commessi dovrebbero imparare l'inglese: lui lavora in Scandinavia e lì tutti parlano inglese. La commessa (una signora di mezza età) ha detto in tono sostenuto e sprezzante che "loro" quando vengono in Italia devono imparare l'italiano. Io e mia figlia abbiamo replicato che l'italiano si parla solo in Italia mentre l'inglese lo dovrebbero parlare ormai quasi tutti (almeno le cose basilari). Mi sono vergognata di tale comportamento e spero almeno che la coppia di turisti africani non abbia capito quello che ha detto la commessa.
Anna
Padova
Cara lettrice,
temo che quella commessa sia andata un po' in confusione. Se infatti è giusto chiedere che chi emigra nel nostro paese e vuol diventare cittadino italiano, impari e conosca la nostra lingua, non si può certo pretendere che, chi viene in Italia come turista, anche se ha il colore della pelle diverso, debba prima sottoporsi a un corso intensivo per apprendere il nostro idioma. In realtà noi italiani, anche per errori del sistema scolastico, viviamo un duplice problema. Mentre alcuni paesi europei hanno di fatto adottato l'inglese come seconda lingua e altri, Francia in primis, si difendono con tutte le armi dall'invasione anglofona, noi ondeggiamo. Da un lato, pur restando una nazioni dove lelingue straniere sono poco praticate, facciamo un larghissimo uso, soprattutto nel linguaggio parlato e televisivo, di termini d'importazione Dall'altro facciamo poco o nulla per arrestare la decadenza della lingua italiana, quotidianamente devastata da una crescente ignoranza grammaticale e sintattica. Forse dovremmo cominciare a preoccuparci di questo. Nel frattempo sarebbe utile spiegare a qualche commessa che il cliente ha sempre ragione, anche quando chiede, per fare acquisti, di poter parlare in una lingua a lui conosciuta.
