Caro direttore,
la velocità non dovrebbe essere ma è la prima dote per auto e moto. Ogni fine settimana (e non solo) si verificano incidenti stradali mortali dovuti al 90 per cento alla velocità. In Italia esiste il limite massimo di velocità, i 130 in autostrada. Perché si continuano a produrre e immatricolare auto e moto da strada che possono viaggiare molto al di sopra di quel limite? Il fatto più spiacevole, poi, è che velocità e potenza vengono spesso pubblicizzate come qualità positive. Nel frattempo le stragi sulle strade italiane dovute anche all’eccessiva velocità continuano.
Mario Morara
Mira (Ve)
------
Caro lettore,
l'idea che basti bloccare d'autorità il contachilometri delle auto per ridurre gli incidenti stradale temo sia una illusione. A parte ogni considerazione di tipo tecnologico ed economico, il problema è l'uomo, non la potenza del motore. Sono gli esseri umani che devono usare le proprie capacità raziocinanti per usare al meglio la macchina e non per farsi usare dalla macchina stessa.
E' un problema di consapevolezza e di "testa", prima che di leggi e di norme. È tipica del nostro tempo la tentazione di introdurre nuovi divieti o di imporne di altri sempre più draconiani. Ma oltre una certa soglia la politica del proibizionismo è inefficace se non addirittura controproducente. Il vero problema è l'irresistibile debolezza dell'essere (umano).
la velocità non dovrebbe essere ma è la prima dote per auto e moto. Ogni fine settimana (e non solo) si verificano incidenti stradali mortali dovuti al 90 per cento alla velocità. In Italia esiste il limite massimo di velocità, i 130 in autostrada. Perché si continuano a produrre e immatricolare auto e moto da strada che possono viaggiare molto al di sopra di quel limite? Il fatto più spiacevole, poi, è che velocità e potenza vengono spesso pubblicizzate come qualità positive. Nel frattempo le stragi sulle strade italiane dovute anche all’eccessiva velocità continuano.
Mario Morara
Mira (Ve)
------
Caro lettore,
l'idea che basti bloccare d'autorità il contachilometri delle auto per ridurre gli incidenti stradale temo sia una illusione. A parte ogni considerazione di tipo tecnologico ed economico, il problema è l'uomo, non la potenza del motore. Sono gli esseri umani che devono usare le proprie capacità raziocinanti per usare al meglio la macchina e non per farsi usare dalla macchina stessa.
E' un problema di consapevolezza e di "testa", prima che di leggi e di norme. È tipica del nostro tempo la tentazione di introdurre nuovi divieti o di imporne di altri sempre più draconiani. Ma oltre una certa soglia la politica del proibizionismo è inefficace se non addirittura controproducente. Il vero problema è l'irresistibile debolezza dell'essere (umano).