Caro direttore, ho notato che in occasione delle sue passate presenze televisive - interviste, talk show, dibattiti - il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi non perde l’occasione per invitare al “senso della responsabilità“ le persone coinvolte. Egli rivolge l’invito - dopo aver esaurito nel dibattito le sue argomentazioni - con convinzione, lasciando intendere che è una via obbligata per risolvere le questioni di volta in volta oggetto della discussione. Ora il Ministro è coinvolto dall’inchiesta sugli appalti dalla Procura di Firenze, con la precisazione che egli non è iscritto nel registro degli indagati non essendogli contestato alcun reato. Peraltro dall’inchiesta emergono vicende (assunzione del figlio, regalo orologio Rolex, ecc.) che chiamano in causa la responsabilità politica del Ministro. Ciò evidenziato, il Ministro non ritiene ora di assumere le proprie responsabilità con un gesto riparatore dei comportamenti scorretti emersi?
Luigi Fistarollo
Mira (Venezia)
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Caro lettore,
il senso di responsabilità è sempre più facile chiederlo ad altri che applicarlo a se stessi. Vedremo se ciò varrà anche per il ministro Lupi. Quanto è emerso dall'inchiesta di Firenze a proposito di regali e incarichi che il figlio del ministro avrebbe ricevuto da uno degli arrestati, non rientra nei reati contro l'umanità. E probabilmente non costituisce neppure, codice alla mano, una violazione delle leggi italiani. Anzi stiamo certi che qualcuno ci spiegherà che si tratta di leggerezze. Ma ci sono leggerezze che per un politico possono pesare molto. A chi guida un ministero è chiesto di rispettare non solo i codici civili e penali, ma di tener in massima considerazione anche il senso dell'opportunità e di tutelare la propria credibilità. Accettare in regalo per il proprio figlio un orologio da migliaia di euro da chi è in affari con il ministero di cui si è responsabile è una condotta che contravviene a questi principi. E Lupi non può non capirlo. Per questo sarà difficile per il ministro non dimostrare il necessario senso di responsabilità. E fare un passo indietro.
Luigi Fistarollo
Mira (Venezia)
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Caro lettore,
il senso di responsabilità è sempre più facile chiederlo ad altri che applicarlo a se stessi. Vedremo se ciò varrà anche per il ministro Lupi. Quanto è emerso dall'inchiesta di Firenze a proposito di regali e incarichi che il figlio del ministro avrebbe ricevuto da uno degli arrestati, non rientra nei reati contro l'umanità. E probabilmente non costituisce neppure, codice alla mano, una violazione delle leggi italiani. Anzi stiamo certi che qualcuno ci spiegherà che si tratta di leggerezze. Ma ci sono leggerezze che per un politico possono pesare molto. A chi guida un ministero è chiesto di rispettare non solo i codici civili e penali, ma di tener in massima considerazione anche il senso dell'opportunità e di tutelare la propria credibilità. Accettare in regalo per il proprio figlio un orologio da migliaia di euro da chi è in affari con il ministero di cui si è responsabile è una condotta che contravviene a questi principi. E Lupi non può non capirlo. Per questo sarà difficile per il ministro non dimostrare il necessario senso di responsabilità. E fare un passo indietro.
