Pensioni, il nostro sistema
è insostenibile e va cambiato

Domenica 26 Luglio 2015
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Caro direttore

ho 68 anni e godo, con quella di mia moglie, di una pensione che ci permette una vita discreta, senza troppi capricci, ma vivibile con una certa serenità. Ora, espongo una proposta che provocherà critiche da ogni parte ma a mio parere potrebbe essere un vero toccasana. Tutti dovremo andare in quiescenza con la stessa cifra che ci garantisse un’equa vecchiaia. Tutti, ripeto: alti papaveri della politica, illustri primari, industriali, artigiani, dipendenti statali e di enti locali di qualsiasi categoria. Nella loro carriera, ricoprendo cariche di responsabilità, certe persone hanno riscosso un lauto stipendio, ben superiore al mio di semplice impiegato, ma lasciato il lavoro ritengo producano per la comunità quello che produciamo tutti una volta in pensione. Sento già cornacchie che reclamano i contributi versati e parlano di diritti acquisiti. Tutto vero, però questo funzionava in periodi non di crisi. Quindi sarebbe bello se tutti potessero fruire della stessa equa pensione. Attendo un suo cortese parere, ma non mi dia del pazzo.


Giorgio Tagliapietra



Venezia



Caro lettore,

la sua non è una pazzia ma qualcuno potrebbe accusarla di "furto con destrezza" per ciò che riguarda il passato e di sogni irrealizzabili per quanto riguarda il futuro. Mi spiego meglio: cosiccome sono ingiuste e sono causa del dissesto dei nostri conti previdenziali, tutte quelle pensioni spropositatamente alte rispetto a ciò che un lavoratore ha effettivamente versato nella sua vita lavorativa, allo stesso modo non si può pensare di requisire d'autorità, la quota di stipendio che un lavoratore ha accantonato per la vecchiaia, riducendogli drasticamente la pensione. Sarebbe come se lo Stato un giorno andasse in banca e dicesse a tutti i cittadini: c'e' la crisi, a chiunque abbia un deposito superiore ad una certa cifra requisiamo fino a 50mila euro, poi si vedrà.

Qualche anno fa, il governo Amato una cosa simile la fece e ancora ce ne ricordiamo. Ma quello che lei propone è assai peggio e credo che, giustamente, provocherebbe una rivoluzione. Diverso il discorso per il futuro. Si potrebbe infatti fissare per tutte le pensioni pubbliche e private un tetto massimo e non particolarmente elevato (correlando ad esso i relativi versamenti) e poi creare un sistema diffuso di pensioni integrative volontarie che ciascuno si dovrebbe costituire in base alla propria capacità di spesa o alle proprie aspettative di vita. Ma anche in questo caso, e ammesso che ciò sia fattibile, servirebbe una rivoluzione. Di comportamenti e di mentalità. Comunque un fatto è sicuro: così com'è oggi il nostro sistema pensionistico, nel medio periodo, è insostenibile. E va cambiato. Ben venga ogni idea in tal senso.
Ultimo aggiornamento: 13:44

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