Da mons. Galantino auspicabili
toni più pacati e meditati

Venerdì 21 Agosto 2015
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Egregio direttore,

il Papa e il presidente della Cei, monsignor Galantino, non perdono occasione per dire la loro su argomenti riguardanti le problematiche dei migranti, la crisi economica, il lavoro, la famiglia. Tutti temi, che meritano certamente di essere trattati, ma che non possono essere risolti con proclami che li evidenziano e che vengono dalla Chiesa scaricati sulla politica e sul Governo del Paese, che, non potendo fare miracoli, tenta di trovare soluzioni percorribili in una situazione di estrema difficoltà. Chi ha interesse che le cose cambino, deve anche proporre soluzioni e dimostrare nei fatti una solidarietà concreta e, non, come ultimamente fa la chiesa, nell'enfatizzare le problematiche del vivere civile, che introducono ulteriore motivo di frustrazione e di ostilità nei riguardi dello Stato laico. Per ultimo, i toni usati da monsignor Galantino nei riguardi delle istituzioni politiche e loro rappresentanti, non fanno che innescare polemiche fine a se stesse, dove le arringhe offensive del prelato sono del tutto censurabili e non dovrebbero essere pronunciate da chi ha il dovere in primis di essere un esempio etico e morale per la popolazione.


Franco Polesel



Mestre



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Caro lettore,

credo che monsignor Galantino possa pronunciare tutte le arringhe e i discorsi che vuole, usando i toni che preferisce e che gli appaiono più consoni alle diverse situazioni. Del resto, il segretario della Cei esprime opinioni, certamente autorevoli, ma non precetti nè indicazioni teologiche. Ciascuno, cattolico e non, è libero quindi di condividerli o meno. Ciò che mi sembra un po' sorprendente nella vivace dialettica di Galantino è una certa tendenza ad esasperare i toni e a generalizzare. Per esempio: la definizione della politica italiana come "harem di furbi e cooptati" è sicuramente efficace e ha un fondo di verità. Ma vale davvero per tutti i politici? Non ce n'è proprio nessuno, secondo Galantino, che si salva o che merita, non dico il plauso, ma almeno l'attenzione del segretario della Cei? Ecco forse dal capo dei vescovi sarebbero auspicabili toni diversi, più pacati e meditati. Di gente che urla ce n'è già molta. Non si sente il bisogno di alzare ulteriormente il volume.
Ultimo aggiornamento: 13:53

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