I due fratelli morti di stenti,
siamo un po' tutti responsabili

Venerdì 8 Maggio 2015
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Egregio direttore,

l'articolo di Monica Andolfatto sulla tragica morte dei due fratelli Gallina, deceduti di stenti, in un paese simbolo della prestigiosa "Riviera del Brenta" mi ha lasciato un profondo senso di disagio.

Nell' Italia di oggi, pur con le molte problematiche sociali ed economiche, ma pur sempre nona potenza mondiale per prodotto interno lordo prodotto, certe notizie sembrano evocare tempi di povertà e miseria che si pensava scomparsi da tempo.

In periodi in cui molti parlano di aiuti e aperture verso i grandi problemi della società moderna, troppi sembrano non accorgersi che il vero bisognoso, non di rado, è a pochi passi da noi.


Vittorio De Marchi



Albignasego (Padova)



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Caro lettore,

l'agonia, voluta o subita, dei due fratelli di Mira e la loro morte, consumatasi nel silenzio e nella solitudine più totale, suscitano sensazioni forti e contraddittorie. E sollevano inquietanti interrogativi. Forse nessuno è individualmente colpevole di ciò che è accaduto tra le mura di quell'appartamento, ma tutti ne siamo in qualche modo responsabili. Affermarlo e riconoscerlo non è un modo per lavarsi la coscienza, per stendere un velo pietoso su quelle due vite spentesi nell'indifferenza e voltare pagina. È, al contrario, la drammatica presa d'atto del fatto che intorno a noi si consumano vicende umane atroci, senza che ce ne accorgiamo, senza che per lunghi mesi squilli un campanello d'allarme. E forse è proprio questo l'aspetto più angosciante di questa triste storia.
Ultimo aggiornamento: 13:57

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