I fischi allo stadio in Turchia
sono un segnale inquietante

Sabato 21 Novembre 2015
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Egregio direttore,

durante il minuto di silenzio che si è tenuto in Turchia durante la partita di calcio Turchia-Grecia per commemorare le vittime di Parigi, una buona parte del pubblico ha fischiato e ha gridato la frase Allah Akbar. In pratica molte persone hanno espresso in questo modo la loro solidarietà agli attentatori. Alle persone che ragionano in questo modo e purtroppo non sono poche (anche mettendo la testa sotto la sabbia si sentono ugualmente) vorrei dire che nel terzo millennio la religione è un modo con cui l'uomo cerca un rapporto con Dio. E' un modo libero e personale attraverso il quale l'individuo cerca un contatto con il principio logico misterioso ed infinito dell'universo. In quest'ottica non ha alcun senso parlare di infedeli. E credo che se Dio esiste non avrà nulla in contrario al fatto che ogni uomo possa adorarlo secondo il modo per lui più consono.


Annibale Bertollo



Cittadella



Caro lettore,

lo stadio di calcio non è esattamente il luogo ideale in cui misurare la civiltà e lo spirito di un popolo: come ben sappiano noi italiani, il tifo sguaiato e irriducibile è capace di travolgere ogni razionalità e barriera e anche ogni forma di umano rispetto. Ma in un momento come questo i fischi di Ankara rappresentano comunque un segnale inquietante. Pur con tutte i distinguo del caso, deve però far riflettere che centinaia di persone abbiano ritenuto di infangare in quel modo la memoria delle vittime di Parigi. Non credo siamo di fronte a schiere di simpatizzanti dell'Isis e neppure di potenziali terroristi. Credo piuttosto che quei fischi siano la becera rappresentazione sonora di un'area grigia del mondo musulmano che non ha ancora scelto da che parte stare. E la scelta che costoro sono chiamati a fare non è religiosa. E' la scelta tra un mondo, descritto anche nella sua lettera, che considera la tolleranza e il rispetto degli altri come valori e un mondo che divide gli uomini in fedeli e infedeli. Non una differenza di poco conto. Perchè come scriveva Voltaire: "La tolleranza non ha mai provocato una guerra civile, l'intolleranza ha coperto la terra di massacri".
Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 13:55

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