La tragica morte di Astrid
e il destino del cane Cloe

Venerdì 29 Maggio 2015
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Caro direttore,

ho letto la sua risposta sulla vicenda della morte di Astrid in cui lei approva, motivandola, l'eventuale uccisione del cane Cloe. L'unico modo perché il cane non ripeta ciò che è accaduto è solo quello di avere una giusta attenzione verso l'animale. Possiamo applicare nei confronti di zio e mamma il suo ragionamento? Siamo sicuri che anche loro "non possano rifare ciò che hanno fatto"? Continuamente gli umani si distraggono dai loro doveri.

Mi dispiace, ma il suo ragionamento non torna. Pubblicherà questa lettera?


Oscar Tosato



Mestre



Caro lettore,

certo che la pubblico e le dico subito che non approvo nessuna morte. Anzi, se sarà possibile fare in modo che quel cane non venga ucciso, ne sarò solo felice. Ma vorrei anche ricordare che una morte, intanto, c'è già stata ed è quella, terribile, di una bambina di 3 anni aggredita e straziata. Forse sarebbe il caso di non dimenticarsene e di dare il giusto peso alle cose e anche alle parole. Lo zio e la mamma di Astrid sono stati colpiti duramente nei loro affetti più profondi, sottoporli, come qualcuno sta facendo, a una sorta di linciaggio "morale", con l'accusa, più o meno esplicita, di essere loro i colpevoli ultimi di ciò che è tragicamente accaduto, mi sembra odioso e anche insensato alla luce di ciò che è finora emerso su questa tristissima vicenda. Lei afferma, giustamente, che spesso gli umani si distraggono dai loro doveri. E' vero. Ma vorrei ricordare che tra questi doveri, ai primi posti, dovrebbe esserci anche il rispetto per gli altri e per quei valori che sono alla base della vita delle nostre comunità.
Ultimo aggiornamento: 15:36

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