Deriva autoritaria surreale:
dopo il dibattito si deve decidere

Venerdì 25 Luglio 2014
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Caro direttore,

a proposito di deriva autoritaria e democrazia, concordo solo in parte con le sue risposte: non sono d'accordo quando afferma che la dittatura sia un pericolo superato. Credo che ci siamo abituati alla libertà e alla pace. Il pericolo è che l'abitudine a questi valori fondamentali ci renda indifferenti a certi segnali in contraddizione con essi. Non dobbiamo prendere mai per scontata la libertà e tutto quello che ne consegue. Il governo sta cercando di mettere mano alla Costituzione, una materia che ha bisogno di una larghissima partecipazione per essere modificata. I famosi pesi e contrappesi studiati da padri costituenti non sono passati di moda, e i rischi di derive autoritarie sono sempre presenti. Per avere un buon governo è necessario che tutti possano esprimere perplessità e dubbi, non si tratta di frenare il percorso delle riforme ma di mettere in atto i principi fondanti della democrazia.




Mariagrazia Gazzato

Mirano (Venezia)





Cara lettrice,

nulla è mai acquisito per sempre, men che meno la libertà e la democrazia. Ma all'origine delle derive autoritarie o della nascita di regimi dittatoriali c'è innanzitutto l'inefficienza dei sistemi democratici, la loro incapacità di dare risposte adeguate e in tempi rapidi alle domande di cambiamento che emergono della società. È quando la democrazia non funziona e non riesce a riformarsi che si insinua nelle pieghe di una comunità il verme della scorciatoia autoritaria. Questo oggi è il problema centrale dell'Italia. L'idea che l'abolizione del Senato elettivo possa ridurre il tasso di libertà e di democrazia nel nostro Paese a me sembra più surreale che altro. È invece preoccupante il deficit di funzionalità del nostro sistema democratico e la sua inadeguatezza rispetto alle domande poste da un mondo in rapida trasformazione. È questa la priorità da affrontare. Non c'è nessun dubbio sul fatto che le riforme del sistema legislativo e istituzionale debbano essere il frutto di un dibattito approfondito e quanto più possibile condiviso. Bene vengano dunque i pesi e i contrappesi. Purchè non condannino un Paese all'immobilismo e alle discussione infinite. Il tempo del confronto deve, ad un certo punto, lasciar spazio al tempo delle decisioni e delle responsabilità. La vera democrazia è questa.
Ultimo aggiornamento: 16:01

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