Chi disturba le "Sentinelle in piedi"
dimostra alterigia e intolleranza

Martedì 7 Ottobre 2014
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Caro direttore,

"Non condivido la tua opinione ma mi batterò affinché tu possa esprimerla sempre". È uno dei principi sani della democrazia. Ci sono mille modi per non sentire quello che non piace. Ma cosa contesti se dico nulla? Questo è il modo di manifestare delle Sentinelle in piedi ed è per questo che danno fastidio. Nulla fanno se non leggere qualcosa in silenzio e stando in piedi. La gente passa e, forse, legge un cartello con scritto qualcosa su una legge denominata Scalfarotto di prossima approvazione. Sui giornali leggiamo della "manifestazione" contestata ma non una riga su quella famigerata legge. Ma allora, chi è l'intollerante e, quindi, il nuovo fascismo che avanza?




Francesco Montagner

Treviso





Caro lettore,

credo e spero che non avanzi alcun fascismo. Ma il video del Gazzettino.it, che racconta ciò che accaduto ieri a Venezia alla manifestazione delle "Sentinelle in piedi" in difesa della famiglia tradizionale e le azioni di disturbo messe in atto dallo Stonewall Venezia LGBTQI (lesbiche-gay-bisex-trans-queer-intersex), mi hanno ricordato una citazione: nella tolleranza c'è forza, nell'intolleranza solo prepotenza.



Ecco, a me quelle "azioni di disturbo" di LGBTQI sono apparse proprio così: inutilmente prepotenti. Non certo per il bacio gay che ha provocato l'intervento del carabinieri (dove starebbe mai il "reato"?). No, il problema è l'atteggiamento di alterigia culturale che emerge dietro quella contro-manifestazione. Non mi interessa neppure entrare nel merito delle ragioni per cui le "Sentinelle in piedi" erano in piazza: so che avevano il diritto di farlo e lo facevano nel rispetto delle leggi, senza interferire nella attività di nessuno.



Perchè chi non la pensa come loro deve sentirsi in diritto di deriderli pubblicamente, sbeffeggiarli e ostacolare la loro manifestazione? Non è intolleranza questa? E a parti inverse, cosa sarebbe avvenuto se qualcuno avesse deriso o ostacolato una manifestazione LGBTQI? Come minimo saremmo arrivati alle interrogazioni parlamentari. Chi conosce sulla propria pelle la discriminazione, dovrebbe essere particolarmente attento al rispetto dei diritti degli altri. Non considerare solo i propri di diritti. Né avere la presunzione che abbiano un diritto di cittadinanza superiore.

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