Le regole in Italia ci sono
manca chi le fa rispettare

Sabato 11 Aprile 2015
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Caro direttore,

il triplice assassinio nel Tribunale di Milano dovrebbe come minimo riportare all'attenzione dei signori politici il problema della sicurezza in Italia. Come può un povero squilibrato essere riuscito in questo intento, niente meno che nel Palazzo di Giustizia della più importante metropoli italiana? Certi fatti possono anche essere verosimili in un ente di qualche corrotto Paese sudamericano (senza riferimento alcuno) ma in un Paese come dovrebbe essere l'Italia. Come siamo caduti in basso! Ormai si rischia la vita anche a camminare per strada (vedi il caso Kabobo). E i politici continuano a pensare a loro stessi. Siamo un Paese alla deriva e di questo tutti sembrano essere ben consapevoli ma nessuno fa nulla.

Matteo Favaro

Scorzè (Ve)



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Caro lettore,

è bastato un giro d'orizzonte tra i tribunali del Nordest per rendersi conto che in alcuni di essi si entra persino con più facilità che in quello di Milano. E non solo perchè mancano i metal detector, ma perchè in più di un caso ci sono, ma semplicemente non funzionano. Oltre a interrogarci sullo sconcertante grado di insicurezza dei tribunali, dovremmo chiederci però anche un'altra cosa: com'è possibile che questo signore, chiaramente non più in possesso delle sue normali facoltà mentali, avesse ancora il porto d'armi e potesse aggirarsi indisturbato per strada con una pistola in tasca, con cui ha poi ammazzatto tre persone? Purtroppo dobbiamo ancora una volta constatare che ciò che manca in Italia non sono le regole e le norme. Ma chi le fa rispettare.

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