Italia, senza meritocrazia
deficit di classe dirigente

Domenica 31 Agosto 2014
4
Caro direttore,

le scrivo prendendo spunto da una lettera inviatale da un lettore di Venezia per confermarle che anche a me è capitato di dover viaggiare in treno con l’aria condizionata molto fastidiosa “sparata sulla testa”, anche se devo ammettere che a una mia richiesta alla capotreno si è provveduto con sollecitudine a risolvere il problema. Vorrei però farLa riflettere in merito al fatto che io non credo più che manchi la volontà politica di risolvere i problemi, ma che purtroppo, a tutti i livelli, siano in troppi a non avere le capacità adeguate a ricoprire determinati ruoli. Mi riferisco ai nostri rappresentanti politici, ma anche ai dirigenti delle società pubbliche. Mi torna in mente un ragionamento che fece un mio amico che sosteneva che le famiglie italiane più in vista, quelle che fanno opinione, ai figli più intelligenti affidava gli affari di famiglia e gli altri li mandava “a far politica”. Gradirei una Sua opinione a tal proposito. Per favore, se è possibile, non mi risponda che il mio è un ragionamento populistico. Grazie.




Lorenzo Cominato

Quarto d’Altino (Ve)



Caro lettore, non credo affatto che il suo sia un ragionamento populista. Al contrario, sono anch'io convinto che l'Italia soffra di un grave deficit di classe dirigente. E non solo nel settore pubblico o nell'ambito della politica. Le ragioni di ciò sono numerose e si sono stratificate nel corso degli anni. Ma una forse prevale sulle altre. Il nostro è un Paese che è stato sempre molto insofferente alla meritocrazia. Per molti anni più che le capacità e i risultati è stata premiata l'appartenenza: familiare, relazionale, di clan, di partito. E questo non ha certo favorito la nascita di una classe dirigente di livello internazionale. Anzi ne ha determinato il suo impoverimento. Finché la nostra economia è stata un sistema chiuso, dominato da alcuni grandi gruppi sostanzialmente monopolisti e incardinata intorno a un rigido concetto di capitalismo relazionale, il problema non è emerso in tutta la sua gravità. Oggi che l'economia non conosce confini e la concorrenza è la regola con cui ciascuno è costretto a fare i conti, il deficit di classe dirigente è emerso con grande evidenza ed è uno dei pesi che contribuiscono a frenare l'Italia.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci