Gentile direttore,
in questi giorni si assiste a un incremento nella - sempre costante - ingerenza dei vescovi nella politica dello Stato; mi si dirà che c'è libertà di esprimere le proprie opinioni, ma nel caso della Chiesa cattolica siamo in presenza di un soggetto che beneficia a piene mani della generosità dello stesso Stato che ampiamente la sovvenziona e favorisce. Ora, per esprimere le critiche dei vescovi - -che in questi giorni hanno raggiunto un livello di livore e offensività solo paragonabile a quelle rivolte a suo tempo a Silvio Berlusconi - bisogna avere schiena dritta e indipendenza: non si morde la mano sinistra quando un fiume di soldi arriva dalla mano destra. Ora le critiche sono arrivate diritte al Governo: non sarà un copione già visto? Non sarà che l'emigrazione è la scusa per esprimere interessi economici più forti? È recente il rinnovato interesse della stampa alla tassazione dell'utilizzo dell notevole patrimonio immobiliare della Chiesa. Forse - se il Governo farà sommessamente sapere che abbandona o pospone all'infinito l'intervento di eguaglianza di trattamento tra patrimonio dei privati e patrimonio della Chiesa - l'offensiva verbale dei vescovi si placherà d'incanto.
Andrea Gasparini
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Caro lettore,
la Chiesa è una realtà importante nella nostra società e ha il diritto-dovere di intervenire su tutte le questioni che hanno una rilevanza sociale, politica e morale. Questa non è ingerenza, è libertà d'espressione e rientra nella dialettica democratica di una società moderna e aperta. Detto ciò, quando i vescovi e la Chiesa si mettono in gioco ed esprimono giudizi molto netti e anche politicamente impegnativi (e aggiungo: discutibili) come accade in questi giorni sul tema dei profughi, non possono ritenersi al di sopra delle parti o addirittura "intoccabili". Possono criticare ma devono, democraticamente, accettare repliche e critiche. Anche nella consapevolezza che, su questo come su altri temi, molti cattolici hanno spesso sensibilità diverse da quelle espresse dalle gerarchie ecclesiastiche.
Ps Buon ferragosto a tutti.
in questi giorni si assiste a un incremento nella - sempre costante - ingerenza dei vescovi nella politica dello Stato; mi si dirà che c'è libertà di esprimere le proprie opinioni, ma nel caso della Chiesa cattolica siamo in presenza di un soggetto che beneficia a piene mani della generosità dello stesso Stato che ampiamente la sovvenziona e favorisce. Ora, per esprimere le critiche dei vescovi - -che in questi giorni hanno raggiunto un livello di livore e offensività solo paragonabile a quelle rivolte a suo tempo a Silvio Berlusconi - bisogna avere schiena dritta e indipendenza: non si morde la mano sinistra quando un fiume di soldi arriva dalla mano destra. Ora le critiche sono arrivate diritte al Governo: non sarà un copione già visto? Non sarà che l'emigrazione è la scusa per esprimere interessi economici più forti? È recente il rinnovato interesse della stampa alla tassazione dell'utilizzo dell notevole patrimonio immobiliare della Chiesa. Forse - se il Governo farà sommessamente sapere che abbandona o pospone all'infinito l'intervento di eguaglianza di trattamento tra patrimonio dei privati e patrimonio della Chiesa - l'offensiva verbale dei vescovi si placherà d'incanto.
Andrea Gasparini
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Caro lettore,
la Chiesa è una realtà importante nella nostra società e ha il diritto-dovere di intervenire su tutte le questioni che hanno una rilevanza sociale, politica e morale. Questa non è ingerenza, è libertà d'espressione e rientra nella dialettica democratica di una società moderna e aperta. Detto ciò, quando i vescovi e la Chiesa si mettono in gioco ed esprimono giudizi molto netti e anche politicamente impegnativi (e aggiungo: discutibili) come accade in questi giorni sul tema dei profughi, non possono ritenersi al di sopra delle parti o addirittura "intoccabili". Possono criticare ma devono, democraticamente, accettare repliche e critiche. Anche nella consapevolezza che, su questo come su altri temi, molti cattolici hanno spesso sensibilità diverse da quelle espresse dalle gerarchie ecclesiastiche.
Ps Buon ferragosto a tutti.
