In Italia l'ingiustizia spesso
è uguale per tutti

Venerdì 27 Marzo 2015
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Caro direttore

la legge per fortuna è stata cambiata così chi commette dei reati adesso deve fare i conti con il prolungamento dei tempi di prescrizione. Anche Luciano Moggi, l'ex direttore sportivo e factotum della Juventus, pur colpevole l'ha fatta franca e insieme a lui l'avvocato Antonio Giraudo allora presidente della Juventus.

Tutto questo mi fa pensare sui tempi della giustizia nel nostro Paese. Chi conta (e cioè i potenti, gli uomini politici, le cosiddette caste, ecc.) si salva mentre per il povero cittadino che commette un reato, processo immediato e pena certa. Complimenti Italia.


Emma D'Andreis



Trieste



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Caro lettore,

sentenze come quella che riguarda Luciano Moggi suonano come una beffa per tutti. L'ex direttore generale della Juventus non è stato prosciolto perché innocente o per mancanza di prove, ma perché il tempo era scaduto. E nei tribunali, al contrario di quanto accade sui campi di calcio, non sono previsti i supplementari.

Ma, ahinoi, non è neppure vero che per i comuni cittadini le sentenze arrivano presto e subito. Anzi è purtroppo spesso vero il contrario: le cronache sono affollate di persone che attendono anni per veder riconosciuti i propri diritti. Senza riuscirci. Purtroppo l'ingiustizia (italiana) è uguale per tutti.
Ultimo aggiornamento: 16:42

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