Immigrazione clandestina,
mancanze a tutti i livelli

Venerdì 28 Marzo 2014
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Caro direttore,

gli "addetti ai lavori" non sanno spiegarsi perché sono aumentati gli sbarchi sulle nostre coste. Non è che, banalmente, sia circolata la voce che è stato tolto il reato di clandestinità?




Fabio Rossi

Sarmede (Tv)





Caro lettore,

la scarsa chiarezza e le ondivaghe politiche italiane in tema di contrasto all'immigrazione clandestina certamente non aiutano a frenare nuovi arrivi. E la bella stagione è da sempre un ulteriore incentivo agli sbarchi. Ma credo che le cause che spiegano l'impennata di approdi clandestini dalle coste africane siano anche altre. Due in particolare.



Innanzitutto la crescente instabilità politico-economica-sociale di tanti Paesi dell'Africa. Un mix micidiale di povertà crescente e di deficit di prospettive individuali e collettive, che spinge un numero sempre maggiore di persone a fuggire, ad ogni costo, dalle proprie terre d'origine per rifarsi una vita altrove. Non è casuale, per esempio, che tra i profughi arrivati in questi giorni in Veneto, molti provengano dal lontanissimo Mali.



La seconda ragione è strettamente legata alla prima: purtroppo su questo fronte scontiamo una cronica assenza dell'Europa, che continua, aldilà delle dichiarazioni, a considerare nei fatti il tema dell'immigrazione clandestina un problema italiano e non invece un'emergenza europea. Finché l'immigrazione verrà trattata solo come una questione di ordine pubblico o di accoglienza non si faranno molti passi in avanti. Non è con il solidarismo indistinto e generalizzato e neppure con il semplice pugno di ferro che si possono gestire crescenti flussi migratori. Servono fermezza e lungimiranza. E risorse economiche. Mi sembra siamo carenti su tutti e tre i fronti.
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