Gli eccessi del calcio mercato? In altri sport sono la norma

Giovedì 16 Luglio 2015
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Caro direttore,

il calcio sta perdendo le staffe. S’è infilato in un tunnel inintelliggibile, con gente "buttata" sul mercato a prezzi folli. Demerito dei club, che pur accaparrarsi qualche pezzo da novanta non badano a spese.

È il caso del Milan, che per rifarsi un nuovo maquillage, dopo una stagione da dimenticare, ha proposto alla Roma 25 milioni (rifiutati) per acquisire il difensore Romagnoli. Roba da fantascienza. Una cifra del genere può andar bene per un Messi, un Ibrahimovic, "articoli d’artiglieria", non per un tipo che deve ancora dimostrare appieno le proprie qualità.

Che tutto d’un colpo siamo usciti di senno?




Giuseppe Da Sacco

Belluno




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Caro lettore,

ogni anno in questa stagione va in scena quella fiera degli eccessi che va sotto il nome di calcio mercato. Un'asta al rialzo continuo dove ogni record, per quanto inverosimile, è destinato ad essere rapidamente battuto. Proprio in questi giorni dall'Inghilterra è giunta la notizia degli 83 milioni di euro pagati dalla squadra del Manchester city al Liverpool per il ventenne Sterling.

Follie? Solo in minima parte. Certamente si tratta di montagne di soldi, ma in larga misura commisurate ai valori che l'enorme business del calcio globale ha raggiunto. Inutile stracciarsi le vesti: queste sono le nuove regole del gioco e se si vuole scendere in campo bisogna adeguarsi.

Del resto certe cifre in altri sport sono già la norma. Il cestista Marco Belinelli, uno dei pochi italiani che milita nel campionato americano di basket della Nba, ha appena firmato un contratto triennale da 19 milioni per giocare nella sua nuova squadra: i Sacramento Kings.

E, si badi bene, Belinelli è solo un giocatore di grande livello, non è un Cristiano Ronaldo dei campi di basket. Eppure nessuno ha gridato allo scandalo.
Ultimo aggiornamento: 15:57

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