La Chiesa non confonda
il diritto e la morale

Sabato 14 Marzo 2015
5
Egregio direttore,

al segretario della Cei, mons. Galantino, e al direttore del quotidiano Avvenire, che hanno manifestato il loro disappunto dopo l'assoluzione dell'ex premier Berlusconi, vorrei ricordare le recentissime parole di papa Francesco: "Noi figli di Dio ne combiniamo di tutti i colori, sbagliamo ad ogni piè sospinto, pecchiamo, ma quando chiediamo perdono Lui sempre ci perdona". Nessuna novità, dal punto di vista cristiano, che tutti invita a non giudicare per non essere giudicati e a perdonare,
non una volta, ma settanta volte sette. Ai severi censori della morale vorrei anche ricordare i tanti gravi scandali che hanno offuscato la stessa Chiesa; questi dovrebbero far riflettere più che lo stracciarsi le vesti per le vicende private, pur non esaltanti, dell'ex premier. In conclusione più spirito evangelico e meno intrusione nelle vicende politiche, già oggetto di infinite discussioni, nel nostro Paese.

Vittorio De Marchi



Albignasego (Padova)



------

Caro lettore,

non confondiamo il perdono con l'ignavia o l'indifferenza. La citazione di Papa Francesco che lei riporta è efficace, ma, per quanto incline alla comprensione nei confronti di chi devia dalla retta via, lo stesso Santo padre è abituato a dire la sua con franchezza e linguaggio non paludato da uomo fra gli uomini, senza fare sconti. Lo spirito evangelico del resto si deve accompagnare al messaggio evangelico, che non può prescindere dalla realtà, dai fatti, dalla cronaca e dalla storia. La Chiesa è una componente importante della nostra società e credo abbia il diritto-dovere di intervenire ed esprimersi ogniqualvolta lo ritenga necessario. Ovviamente quando lo fa su temi sociali e politici esprime opinioni, non precetti: ciascuno, credente o non, è libero di valutarli come crede. Ma meglio una Chiesa che si spende e si mette in gioco di una Chiesa silente e omertosa come non raramente è stata in passato non solo di fronte ai propri scandali, ma anche a comportamenti di tanti altri uomini politici. Ciò detto le gerarchie ecclesiali e le loro emanazioni dovrebbero sapere che le sentenze dei tribunali si accettano e che codice morale e codice penale sono due cose ben distinte.
Ultimo aggiornamento: 13:57

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci