Scetticismo sul caso marò anche con la nuova perizia

Domenica 13 Settembre 2015
16
Caro direttore,

se è vero - secondo la perizia di un tecnico indiano - che il calibro di una pallottola estratta dal corpo di uno dei due pescatori indiani uccisi, non corrisponde alle armi in dotazione dei nostri due marò, si può sperare che il loro calvario finisca presto. Poiché la difformità del calibro era probabilmente nota fin da subito alle autorità indiane, si spiega il motivo per cui finora il tribunale non aveva mai accusato i nostri militari con una imputazione precisa. Speriamo che tutto finisca bene.




Gino De Carli



Caro lettore,

quella perizia balistica è un fatto importante ma purtroppo è inevitabile nutrire un sano scetticismo su una rapida soluzione di questa amara e, per molti aspetti, vergognosa vicenda. Per più di una ragione. La prima è che il caso Girone e Latorre è stata da subito usata dall'India in chiave politica interna ed internazionale e in più di un'occasione gli aspetti giudiziari sono sembrati passare in secondo piano, quasi fossero dettagli o elementi accessori. La seconda riguarda l'atteggiamento dell'Italia, le cui mosse diplomatiche sono troppo spesso apparse incerte e contraddittorie, prive di quella autorevolezza e determinazione che sarebbero state necessarie: una debolezza che ha dato spazio alle manovre e ai giochetti delle autorità indiane. La terza ragione chiama in causa la nostra opinione pubblica che, in settori non marginali, è sembrata in alcuni momenti fare quasi il tifo per l'India, dando per scontata la colpevolezza dei nostri marò e la correttezza dell'India. Un clima complessivo che non ha giovato a Girone e Latorre e che continua a pesare negativamente.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci