Auguri Gloria Guida, l'icona della commedia sexy spegne 60 candeline

Sabato 21 Novembre 2015 di Giacomo Perra
Auguri Gloria Guida, l'icona della commedia sexy spegne 60 candeline

L’angelo biondo della commedia sexy all’italiana spegne sessanta candeline. Sembra quasi impossibile ma la carta d’identità, si sa, non si sbaglia e d’altronde le primavere passano anche per Gloria Guida, l’indimenticabile liceale che nei film scollacciati - ieri snobbati dalla critica e oggi rivalutati fino a diventare dei cult - con i vari Lino Banfi e Alvaro Vitali seduceva giovani compagni di scuola e maturi professori.

Erano i ruggenti anni Settanta, qui nello Stivale un po’ libertini e un po’ troppo moralisti, e, tra una doccia e l’altra, la Guida si giocava con la collega e "rivale" Edwige Fenech il trono di signora del cinema di serie B, una partita che ancora ai nostri giorni non ha trovato una vincitrice. Troppo difficile scegliere tra l’intrigante mora algerina dal corpo statuario e la eterea e più giovane trentina: meglio ammirare e sognare.

E la sessantenne interprete nata a Merano di generazioni ne ha fatto sognare tante con la sua strepitosa bellezza che regge, eccome, all’incedere del tempo. Fin dal suo debutto, datato 1974. La pellicola che vide decollare il suo mito si chiamava “La ragazzina”: un nome e un programma. Il suo personaggio era infatti quello di un’adolescente ingenua e allo stesso tempo provocante alle prese con i turbamenti della sua età e con stuoli di uomini incantati, un ruolo che l’avrebbe segnata per tutto il decennio. Della stessa pasta, del resto, sarebbero state fatte pellicole come “La minorenne”, “Quell’età maliziosa”, “Blue Jeans”, “La novizia”, “Peccati di gioventù” e, appunto, “La liceale”, che le darà una vastissima popolarità e le permetterà, nel ’75, di lavorare con attori importanti quali Giuseppe Pambieri, Mario Carotenuto ed Enzo Cannavale.

Da questo film nascerà praticamente un filone, con cui, neutralizzato il blando lato drammatico delle sceneggiature precedenti e innestatasi una spruzzata di comicità, la Guida dominerà incontrastata per un lustro prima dell’approdo all’agognata serie A, quella delle collaborazioni con Steno - “Fico d’India”, del 1980 - e Dino Risi - “Sesso e volentieri”, 1982, con Johnny Dorelli -.

E proprio col crooner cresciuto negli Stati Uniti, conosciuto a teatro nel 1979 grazie ad “Accendiamo la lampada”, commedia musicale di Garinei e Giovannini in cui potè finalmente dimostrare di saper recitare e mise in mostra abilità vocali prima non sfruttate al meglio, in quegli anni inizierà una storia d’amore, ancora saldissima, coronata dalla nascita della figlia Guendalina e da un successivo matrimonio.

Il ruolo di mamma e di moglie dal 1988 porteranno progressivamente la Guida ad abbandonare le scene, riconquistate negli ultimi anni con la fiction Mediaset “I fratelli Benvenuti” e con la partecipazione, in qualità di concorrente e di giurata, ad alcuni talent show della tv commerciale e pubblica. Impegni affrontati sempre con professionalità e con quel sorriso incantevole che ha stregato folle di spettatori e, da ultimo, la nipotina Ginevra. Sì, perché, da un triennio, la liceale più sexy del cinema italiano è diventata nonna. Una nonna bellissima.

Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 14:56

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci