Rimozione prefetto, i pochi
di Quinto vincono sul Governo

Giovedì 23 Luglio 2015
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Che Quinto di Treviso con Eraclea e la Piazza dei Signori del nostro capoluogo siano diventati fatti di cronaca per i quotidiani nazionali e condannati per la loro inospitalità verso i profughi o immigrati, sono eventi che ci coinvolgono tutti.



E’ evidente che non siamo preparati ad affrontare il problema degli immigrati e le colpe delle Istituzioni pubbliche, non solo italiane, sono ormai inaccettabili.



E allora siamo noi, cittadini, che dobbiamo dimostrare i limiti della nostra educazione che si è formata non ora, riconosciamolo, ma da maestri preparati da ideologie di destra o sinistra, rispettosi di coloro che avevamo liberamente eletti.



I fatti di Quinto non sono accettabili, ma non devono paragonarsi alle proteste di Piazza dei Signori, non autorizzate ma pur sempre democratiche.



Renzi o Salvini o Zaia sono credibili se non fanno populismo, ma siamo noi che dobbiamo giudicarli, non le forze dell’ordine che eseguono ordini talvolta con interessi politici.



Si possono capire alcune proteste ma si conosce la carità cristiana, la più grande ricchezza che abbiamo?



La rimozione odierna del Prefetto, che stimiamo, parte da Roma e da un governo non eletto.



I pochi violenti di Quinto hanno allora vinto sulla pochezza di chi ci dovrebbe guidare?



Aldo Tognana
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