Caro Gazzettino,
ho composto questa poesia per Valeria Solesin. Avrei il desiderio di onorare questa eccezionale ragazza veneziana.
PER VALERIA
Perché il tuo bel volto è sbocciato,
se poi così presto è sfiorito,
distrutto da barbaro fato,
che gli occhi tuoi belli ha ferito?
Perché la tua fronte sì alta,
tuo scrigno prezioso di mente,
lo sparo vigliacco ribalta
spegnendo tua vita, repente?
Perché di tua faccia che parla,
dell’alma tuo specchio che brilla,
e svela progetti di perla,
s’è spenta la dolce scintilla?
Perché la tua giovane mente,
brillante e piena di luce,
promessa di vita splendente
il terrore in buio riduce?
Perché un disgraziato ragazzo,
che aveva la tua stessa età,
diventa fanatico e pazzo,
e spegne tua dolce beltà?
Come poté, in nome di Dio,
che te a Cannaregio creò,
col mitra spararti e all’oblio
di morte tua vita spezzò?
Scrivevi di donne e lavoro,
e del procreare i lor figli,
con belle parole che adoro,
ignara dei futuri perigli.
Adesso il tuo angelico volto,
che emana energia positiva,
a tutta l’Italia fu tolto,
da mano vigliacca esplosiva.
Vogliamo che la tua memoria,
rimanga per sempre a noi viva,
e una borsa a tuo nome la storia
te sempre ricordi giuliva.
Ciò ha chiesto tua mamma soltanto
con bel dignitoso dolore,
con gli occhi rigonfi di pianto,
le lacrime fermando l’amore.
E or, coi tuoi occhi splendenti,
dal cielo a noi dona saggezza,
dà pace e conforto ai pareti,
non spenta sia mai la bellezza
del volto tuo, aperto e solare,
finestra su un’anima pura,
e in cielo ora impara a volare
tu, dolce italiana creatura!
Mauro Perani,
Ordinario di Ebraico,
Università di Bologna
Ultimo aggiornamento: 13:28
ho composto questa poesia per Valeria Solesin. Avrei il desiderio di onorare questa eccezionale ragazza veneziana.
PER VALERIA
Perché il tuo bel volto è sbocciato,
se poi così presto è sfiorito,
distrutto da barbaro fato,
che gli occhi tuoi belli ha ferito?
Perché la tua fronte sì alta,
tuo scrigno prezioso di mente,
lo sparo vigliacco ribalta
spegnendo tua vita, repente?
Perché di tua faccia che parla,
dell’alma tuo specchio che brilla,
e svela progetti di perla,
s’è spenta la dolce scintilla?
Perché la tua giovane mente,
brillante e piena di luce,
promessa di vita splendente
il terrore in buio riduce?
Perché un disgraziato ragazzo,
che aveva la tua stessa età,
diventa fanatico e pazzo,
e spegne tua dolce beltà?
Come poté, in nome di Dio,
che te a Cannaregio creò,
col mitra spararti e all’oblio
di morte tua vita spezzò?
Scrivevi di donne e lavoro,
e del procreare i lor figli,
con belle parole che adoro,
ignara dei futuri perigli.
Adesso il tuo angelico volto,
che emana energia positiva,
a tutta l’Italia fu tolto,
da mano vigliacca esplosiva.
Vogliamo che la tua memoria,
rimanga per sempre a noi viva,
e una borsa a tuo nome la storia
te sempre ricordi giuliva.
Ciò ha chiesto tua mamma soltanto
con bel dignitoso dolore,
con gli occhi rigonfi di pianto,
le lacrime fermando l’amore.
E or, coi tuoi occhi splendenti,
dal cielo a noi dona saggezza,
dà pace e conforto ai pareti,
non spenta sia mai la bellezza
del volto tuo, aperto e solare,
finestra su un’anima pura,
e in cielo ora impara a volare
tu, dolce italiana creatura!
Mauro Perani,
Ordinario di Ebraico,
Università di Bologna