«Preoccupanti segnali dalla manifestazione di Bologna»

Sabato 21 Novembre 2015
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Non giunge un segnale positivo dalla manifestazione di domenica a Bologna. Se da quell’evento doveva emergere il futuro della destra, appare una visione molto limitata. Il discorso più lungo è stato quello di Berlusconi, che ha interpretato il ruolo di “ospite ingombrante”, prendendosi la scena più del previsto. In effetti è stato lui a precisare i contenuti programmatici, orientando Forza Italia su posizioni più estremiste rispetto al passato e allontanandosi da una tradizione più moderata.



Il tentativo di avvicinare la platea salviniana è stato chiaro ma i messaggi sono inquietanti, a cominciare da un nuovo antieuropeismo; se può essere compresa la necessità di un’Unione Europea più vicina ai cittadini, da un altro lato ci si dimentica i costi sostenuti da noi cittadini italiani a causa della debolezza della vecchia Lira, che causava interessi elevatissimi sul nostro elevatissimo debito pubblico. Poco coerenti tra loro risultano ancora essere le posizioni dei due leader: Berlusconi propone la ricetta di “meno Stato”, mentre Salvini rivendica la possibilità dello Stato di fare politica industriale e influenzare le scelte delle imprese (stigmatizzando le scelte della Fiat). Per ora quindi siamo distanti da una visione comune.



Il clima da campagna elettorale è in questo momento poco comprensibile, visto che non vi sono elezioni politiche all’orizzonte e risultano perciò generiche e poco serie le promesse di abbassare in modo generalizzato le tasse sulla casa, alle famiglie e alle imprese, senza indicare la direzione in cui andare a recuperare le risorse necessarie per continuare ad erogare i servizi per i cittadini.



Il discorso di Salvini è stato breve, anche rispetto ai contenuti. Probabilmente Silvio Berlusconi aveva già riempito gli spazi di manovra. Registriamo quindi il radicalizzarsi delle posizioni, con una spinta più “a destra” di una probabile coalizione Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Questo appare come un limite al futuro dibattito politico nel nostro Paese, che non ha bisogno di slogan legati alle paure ma ha bisogno di una visione di ampio respiro, che indichi alle forze economiche la necessità di innovarsi e di investire; più che incentivare diffidenze e timori abbiamo bisogno motivare coloro studiano e lavorano.



Andrea Michielan

Segretario PD Treviso
Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 15:02

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