Caro Gazzettino,
sono una pensionata ultra-ottantenne e vivo a Pordenone. L'altro giorno l'Inps mi ha fatto rischiare l'infarto: mi ha infatti inviato una lettera molto poco cortese, e molto poco chiara, in cui mi si informava che la mia pensione era stata sospesa, con decorrenza dal 2015, cioè fra pochissimo. Motivo, non gli avrei inviato, nel 2012, comunicazione circa l'assenza di altri redditi oltre a quello della pensione.
Orbene, che l'Inps si sia persa la mia comunicazione, può accadere, anche se non dovrebbe succedere, ma in tal caso, io pretenderei che mi inviasse una lettera più educata.
Per esempio, avrebbe potuto scrivermi:
"Cara signora,
ci scusiamo di doverla disturbare, siamo certi che Lei ha fatto tutto quello che doveva fare, come ha fatto sempre in tutta la sua vita nei confronti dello Stato incapace, tiranno e rompiscatole che gli italiani si ritrovano ad avere, ma tra tutte le carte che girano sui nostri tavoli non troviamo più la Sua comunicazione circa l'assenza di altri redditi oltre a quello di pensione. Perciò Le chiediamo cortesemente di volercene mandare un'altra, con Suo comodo, assicurandoLa che stavolta faremo di tutto per non perderla.
Siamo naturalmente consapevoli che si tratta di informazioni che una Pubblica Amministrazione ben organizzata dovrebbe ritrovare da sè, senza romperle ancora le scatole, visto che basterebbe semplicemente dare un'occhiata alle dichiarazioni dei redditi che Lei ha presentato, per poterci facilmente accertare che Lei non abbia denunciato di avere altri redditi che quelli da pensione".
C'era perfino una legge sul fatto che la Pubblica amministrazione non deve chiedere al cittadino informazioni che abbia già in suo possesso. Quindi andava aggiunto: "Ma Lei, signora, sa come va l'Italia, sa che le Pubbliche amministrazioni non si parlano, i computer usano sistemi incompatibili tra di loro, eccetera eccetera.
Per cui ci faccia questo favore: ce lo torni a dire lei, che non ha altri redditi. E cogliamo l'occasione per ringraziarla e per augurarle Buon Natale".
Lettera firmata
Pordenone
Ultimo aggiornamento: 15:29
sono una pensionata ultra-ottantenne e vivo a Pordenone. L'altro giorno l'Inps mi ha fatto rischiare l'infarto: mi ha infatti inviato una lettera molto poco cortese, e molto poco chiara, in cui mi si informava che la mia pensione era stata sospesa, con decorrenza dal 2015, cioè fra pochissimo. Motivo, non gli avrei inviato, nel 2012, comunicazione circa l'assenza di altri redditi oltre a quello della pensione.
Orbene, che l'Inps si sia persa la mia comunicazione, può accadere, anche se non dovrebbe succedere, ma in tal caso, io pretenderei che mi inviasse una lettera più educata.
Per esempio, avrebbe potuto scrivermi:
"Cara signora,
ci scusiamo di doverla disturbare, siamo certi che Lei ha fatto tutto quello che doveva fare, come ha fatto sempre in tutta la sua vita nei confronti dello Stato incapace, tiranno e rompiscatole che gli italiani si ritrovano ad avere, ma tra tutte le carte che girano sui nostri tavoli non troviamo più la Sua comunicazione circa l'assenza di altri redditi oltre a quello di pensione. Perciò Le chiediamo cortesemente di volercene mandare un'altra, con Suo comodo, assicurandoLa che stavolta faremo di tutto per non perderla.
Siamo naturalmente consapevoli che si tratta di informazioni che una Pubblica Amministrazione ben organizzata dovrebbe ritrovare da sè, senza romperle ancora le scatole, visto che basterebbe semplicemente dare un'occhiata alle dichiarazioni dei redditi che Lei ha presentato, per poterci facilmente accertare che Lei non abbia denunciato di avere altri redditi che quelli da pensione".
C'era perfino una legge sul fatto che la Pubblica amministrazione non deve chiedere al cittadino informazioni che abbia già in suo possesso. Quindi andava aggiunto: "Ma Lei, signora, sa come va l'Italia, sa che le Pubbliche amministrazioni non si parlano, i computer usano sistemi incompatibili tra di loro, eccetera eccetera.
Per cui ci faccia questo favore: ce lo torni a dire lei, che non ha altri redditi. E cogliamo l'occasione per ringraziarla e per augurarle Buon Natale".
Lettera firmata
Pordenone
