Festival techno a Belluno, notte
insonne: chi ha dato i permessi?

Giovedì 13 Agosto 2015
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Reduce da una notte insonne mi chiedo come sia stato possibile pensare di autorizzare il concerto di Modolo con musica suonata ad alto volume per cinque giorni, ventiquattro ore su ventiquattro.



Vivo a Caleipo e lavoro nella mia azienda agricola a Sossai non potrò perciò sottrarmi al rumore martellante né di giorno né di notte. Mio marito invece sperava di riposare gli unici quindici giorni di ferie che si può prendere all'anno ma tornerà al lavoro più stanco e stressato di prima.



Il profitto è di pochi ma i costi sono pagati da noi residenti. E dagli animali, è stato completamento sconvolto l'habitat di molte specie selvatiche, che, terrorizzati. non sapranno più come muoversi e, nel caso dei caprioli, che lì hanno il loro pascolo, dove alimentarsi.



Ricordo all'amministrazione comunale che nelle carceri di Pinochet la musica messa ad alto volume per giorni interi era usata per danneggiare psicologicamente e fisicamente i detenuti.



Grande è il sentimento di sconforto e frustrazione quando chi dovrebbe istituzionalmente e, a mio parere anche per appartenenza politica, tutelare il benessere, la salute e il rispetto dei propri cittadini e sceglie invece l'interesse di pochi.



Mi domando perché non sia stato chiesto a chi in tutto questo ci guadagna di dare qualcosa in cambio alla comunità.

La promessa era stata di non permettere volumi troppo alti, questa notte non è stata chiaramente rispettata se da Modolo la musica arrivava fino al paesino di Caleipo, confido che l'amministrazione comunale si attivi e mantenga la parola data.



Alberta Gherlenda

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