Sono felice. Felice per dei futuri genitori, felice per dei futuri figli. Finalmente una famiglia affidataria, in caso di adottabilità del bambino che hanno in affido, potrà essere la prima famiglia ad essere considerata per l’adozione, cosa che non era possibile fino ad ora.
Un iter lunghissimo che ha visto in primo piano il lavoro tenace e appassionato della Dott.ssa Carla Forcolin e dell’associazione “La Gabbianella e altri animali” di Venezia. A lei e a tutti coloro che hanno combattuto per ciò che doveva essere buon senso, umanità e logica va il mio amorevole ringraziamento. Non ho bimbi in affido, sono una mamma, ho una figlia ma so quanto questi genitori “a tempo” (lo erano solo sulla carta ma non certamente sugli affetti) siano figure meravigliose, ammirevoli e se ora hanno questa legittima possibilità è solo un trionfo del bene e della tutela di quei minori che hanno trovato in una famiglia un amore incondizionato e totale.
Va da sè che l’affido rimane una relazione per cui l’interesse primario è ricondurre i bambini affidati alla famiglia d’origine, ma quando ciò non è possibile penso sia naturale tener conto di chi si è preso cura di loro, nelle emozioni, nei sentimenti e nella crescita quotidiana, instaurando un legame unico, forte e sincero.
Cordiali saluti
Natasha Sorato
Un iter lunghissimo che ha visto in primo piano il lavoro tenace e appassionato della Dott.ssa Carla Forcolin e dell’associazione “La Gabbianella e altri animali” di Venezia. A lei e a tutti coloro che hanno combattuto per ciò che doveva essere buon senso, umanità e logica va il mio amorevole ringraziamento. Non ho bimbi in affido, sono una mamma, ho una figlia ma so quanto questi genitori “a tempo” (lo erano solo sulla carta ma non certamente sugli affetti) siano figure meravigliose, ammirevoli e se ora hanno questa legittima possibilità è solo un trionfo del bene e della tutela di quei minori che hanno trovato in una famiglia un amore incondizionato e totale.
Va da sè che l’affido rimane una relazione per cui l’interesse primario è ricondurre i bambini affidati alla famiglia d’origine, ma quando ciò non è possibile penso sia naturale tener conto di chi si è preso cura di loro, nelle emozioni, nei sentimenti e nella crescita quotidiana, instaurando un legame unico, forte e sincero.
Cordiali saluti
Natasha Sorato
