Venezia: Comune e partecipate
ora chi pagherà il dissesto?

Martedì 24 Giugno 2014
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Siamo all’epilogo: questione di giorni e il Commissario Prefettizio si insedierà al suo posto. Troverà un disastro. Non se ne parla secondo me a sufficienza ma mi pare evidente che il lavoro fatto dalla giunta che si sta liquefacendo è semplicemente catastrofico. E infatti già si dice che la città subirà altri tagli, per decine di milioni. Ma nei prossimi mesi le principali “forze” politiche, e quella che ha governato (se così si può dire) la città, saranno tutte impegnate a rifarsi una verginità per presentarsi a un elettorato più che mai saccheggiato, con il vestitino pulito dello scolaretto diligente.



In questi ultimi anni il livello dei servizi offerti è significativamente diminuito; in compenso il loro costo non si è ridimensionato, anzi, e la quantità di sprechi perpetrati ai danni del cittadino contribuente sono sotto gli occhi di tutti.



Alcuni esempi: AVM – Actv tagliano servizi da tre anni ma il bilancio non si risana, nè diminuiscono le poltrone dirigenziali e gli sprechi, nonostante l’arrivo di preziosi manager che proprio la giunta uscente ha provveduto a selezionare, con procedure a dir poco dubbie (così come dubito fortemente che costoro siano pronti a seguire il destino dei loro “scopritori”, congedandosi). Eppure sarebbe bastato, nel caso di Actv, evitare i due affari del secolo: gli acquisti del cantiere più inutile dell’Adriatico, a Pellestrina – dove peraltro la salvaguardia dei posti di lavoro si sarebbe potuta comunque garantire, andando a prelevare tutti i giorni a casa propria gli ex dipendenti del Cantiere de Poli, magari utilizzando il conducente del “motoscafo blu” della direzione, accompagnato da un marinaio a idoneità limitata - e del ferry greco più scassato del Mediterraneo, per sanare i bilanci del 2012, 2013 e 2014. Sarebbe interessante che chi di dovere andasse a vedere i conti, ma abbiamo capito che ultimamente era un po’ distratto. Altro buon esempio, il Casinò che non si riesce a vendere: forse perché gravato di costi (personale in particolare) che sono stati congelati grazie a formidabili accordi sindacali di garanzia, facilmente imposti dal sindacato amico della principale forza politica di governo. Un altro buco nell’acqua! E a proposito di buchi, quello del nuovo mitico Palazzo del Cinema è tra i più clamorosi ma anche ormai entrato nella normale quotidiana routine: chi se ne sta occupando?



Per non parlare del tram, cantiere permanete da un decennio e di cui non si vede la fine, con un costo per la città che si aggira intorno ai 5 milioni di euro all’anno…



E per stare vicino a dove abito, al Lido, basta andare a vedere il tratto di pista ciclabile più inutile, pericoloso ma soprattutto costoso del pianeta; oppure la fantascientifica e velleitaria opera di riqualificazione del Piazzale Santa Maria Elisabetta (comprensiva di salvaguardia di pompe di benzina assolutamente “irrinunciabili”), o l’incomprensibile lavoro di sistemazione del marciapiede in Lungomare Marconi/Gabriele D’Annunzio, dalla parte opposta rispetto a quella, con radici di albero affioranti lungo tutto il percorso, dove almeno avrebbe avuto un senso…



Alla fine la manovra politica di questi giorni a me sembra chiara: scaricare le responsabilità di questo sfascio e prenderne le distanze, lasciare le patate bollenti sul tavolo del Commissario e, soprattutto, accollare a lui (o lei) il gravoso onere di altri tagli e/o altri prelievi forzosi nelle tasche dei veneziani! Ai quali ripresentare un luminoso programma di rilancio della città per il prossimo quinquennio, gestito dai soliti noti e assolutamente trasversali, compagni di merende. Salute!



Mario Bassini

Venezia Lido
Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 15:21