"4 novembre, giornata di lutto": lo scrissi 25 anni fa ma vale ancora

Mercoledì 12 Novembre 2014
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Ogni anno, da 71 anni, l'Italia celebra l'anniversario della Vittoria, ma quale "vittoria"? Quella del 1915-18 fu una guerra in cui noi non fummo certo gli aggrediti, ma l'inutile strage costò milioni di feriti, 600.000 morti - molti fucilati perché considerati disertori, forse gli unici che hanno avuto il coraggio delle proprie scelte, e la "vittoria" regalò al Paese il fascismo, ancora oggi vivo e vegeto, travestito non solo di nero, ma anche di bianco, di rosa e di rosso.



Tradizionalmente il 4 novembre è considerato "Festa nazionale", travisando così la tragica realtà dei fatti e tradendo coloro che hanno pagato con la vita una scelta di pochi.



E' attraverso questa immagine di una "Italia vittoriosa" che viene portata avanti una "cultura di guerra", con l'aumento delle spese militari, boicottando continuamente chi sceglie l'obiezione di coscienza ed alle spese militari stesse



Oggi ancora più di allora le forze armate, con lo sviluppo di sempre più micidiali strumenti di distruzione, non solo producono sicurezza, ma costituiscono un pericolo per l'umanità intera.



Perciò il 4 novembre non è una festa ma il ricordo di un tragico evento, e l'unica vittoria che merita di essere celebrata non è quella della guerra e della morte, ma quella della fiducia e dela collaborazione tra i popoli, attraverso il disarmo unilaterale: così allora si potrà celebrare la vittoria della libertà, della democrazia e dell'indipendenza che sarà possibile raggiungere con il rifiuto del servizio militare, con l'obiezione di coscienza alle spese militari, in un'Italia libera dai blocchi, costruendo così una pace reale e non basata su false sicurezze.



Il 4 novembre, giornata di lutto, sarà anche giornata di speranza, se noi lo vorremo.





NOTA BENE - Questa lettera ai giornali l’ho scritta circa 25 anni fa, ma non ho cambiato idea, anzi, sono sempre più convinto che le guerre, le armi, con i suoi trafficanti e venditori, compresa l’Italia, sono la rovina dell’umanità, dell’uomo, e che le ricorrenze annuali del 4 Novembre, festa delle forze armate, sono ormai senza senso, e che tutti quelli che sono morti nelle guerre, di conquista, per il Petrolio, per odi razziali e di religione, e che continuano a morire in vari Paesi, sono morti per niente, visto il mondo, in particolare l’Italia, che ci ritroviamo!



Giancarlo Zilio

Selvazzano (Pd)
Ultimo aggiornamento: 19:37

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