Nasce un ospedale dei bambini
nella Cittadella della salute a Padova

Mercoledì 9 Ottobre 2013 di Federica Cappellato
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia
PADOVA - Un "ospedale del bambino" all'interno del nuovo Policlinico di Padova. L'assistenza all'infanzia avr una struttura interamente dedicata e autonoma, una "torre", si lascia sfuggire il governatore Luca Zaia: «Sarà la sublimazione della sanità del Veneto, la sua massima espressione, il conclamare la grande specializzazione tra oncoematologia, trapiantologia, nefrologia, cardiochirurgia pediatrica, e tutti gli altri servizi resi ai minori, compreso un pronto soccorso proprio. Si avranno così il Bambin Gesù di Roma, il Burlo Garofolo di Trieste e l'Ospedale del bambino di Padova. Ci vorranno quattro, cinque anni, nell'attesa ristrutturiamo l'esistente».



Una ristrutturazione per la quale è già stato richiesto al Governo un finanziamento di 35 milioni di euro, con altri 5 milioni a carico dell'Azienda ospedaliera e dell'Università di Padova: la Regione Veneto ha recentemente posto le basi per la realizzazione di un nuovo gruppo operatorio in via Giustianiani nonchè per interventi strutturali ed impiantistici necessari al miglioramento funzionale dell'area materno infantile con la messa in sicurezza delle sale operatorie di ostetricia e ginecologia e della terapia intensiva pediatrica.



Ma in futuro il pianeta della cura offerta al bambino avrà una propria "dimora", parola del presidente Zaia. E, a sorpresa, potrebbe essere rispolverata la vecchia "barchetta" di Pediatria, progetto uscito una decina d'anni fa dalla matita dell'architetto ticinese Mario Botta e mai varato. «La nostra Pediatria meriterebbe un ospedale per conto suo - ammette il presidente della V Commissione sanità Leo Padrin -, con una sua identità anche giuridica. Con 100 milioni di euro si potrebbe fare, anche recuperando quell'antica idea progettuale».



Il prossimo step, per il grande disegno sul nuovo Policlinico, sarà ora la dichiarazione di pubblica utilità, che secondo Zaia potrebbe giungere entro la primavera 2014. Quanto ai finanziamenti, occorrono «almeno 650 milioni di euro, perché non abbiamo ancora abbandonato l'idea di realizzare anche il campus universitario. Soldi che vedremo di recuperare in vari modi, non escludendo un project financing equilibrato, dalla Banca Europea degli Investimenti ma soprattutto dallo Stato italiano, al quale i veneti versano 18 miliardi l'anno senza che un euro torni sul territorio, mentre la Puglia se ne prede 12. Il nuovo ospedale - ha promesso Zaia - sarà un grande Policlinico universitario di caratura internazionale: la risposta di qualità del Veneto all'apertura delle frontiere sanitarie per i cittadini dell'Unione Europea».



Troppa gente legge la Gazzetta dello sport anzichè la Gazzetta ufficiale, ha lamentato il presidente del Governo veneto, che ha distinto: «Quando si fanno gli appalti si possono percorre due vie, quella delle pacche sulle spalle e delle cene, e quella delle cose ben fatte, secondo i crismi della legge. Scelgo la seconda, anche perchè non voglio passare il resto della mia vita a dovermi giustificare».



E i veneti, ha ricordato in conclusione Zaia, «sono tutti uguali da Roccapietore a Badia Polesine. Nessuno scippo alla sanità padovana da parte di Verona: il mio tentativo è quello di garantire le cure a tutti nello stesso modo. Ricordiamoci che Padova è la scuola medica per eccellenza, ce lo dice la storia. E finchè ci sarà un arbitro come me, le partite si giocheranno seguendo le regole».
Ultimo aggiornamento: 16:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento