Sanità, giro di vite su 180 analisi
e test limiti alle risonanze

Mercoledì 5 Agosto 2015 di Carla Massi
Sanità, giro di vite su 180 analisi e test limiti alle risonanze
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Più di 2,3 miliardi in meno per il Fondo sanitario nazionale dal 2015, come prevede l'intesa Stato-Regioni nei primi giorni di luglio, misure per ridurre i prezzi dei beni, servizi e materiali, giro di vite sulle prescrizioni di esami diagnostici non necessari. E' la “nuova” sanità dopo la conversione in legge del decreto enti locali. Via libera della Camera.

IL PAGAMENTO

Entro trenta giorni dall'entrata in vigore del testo, vengono individuate «le condizioni di erogabilità e le indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale». Questo significa che le analisi e i test che non rispetteranno questi criteri dovranno essere pagate a prezzo pieno dai cittadini. Un meccanismo molto simile a quello che abbiamo per i farmaci. Nel caso in cui il medico firmasse una prescrizione “non conforme” potrebbe anche subire delle penalizzazioni economiche. I camici bianchi dovranno rispondere alla As e giustificare la scelta medica nel caso non sia conforme alle nuove direttive.



«Nelle norme approvate non c'è alcuna volontà di impedire di fare esami diagnostici, ma solo interventi di buonsenso - spiega il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin dopo l'incontro con i sindacati proprio per discutere del programma da varare entro un mese - Stiamo parlando di eccessi di prescrizioni, soprattutto nel campo della diagnostica per immagini. Vogliamo mettere i medici nella condizione di poter dire ai pazienti che è inutile chiedere determinate prescrizioni».



LA COMMISSIONE

Su quattro “capitoli”, dunque, stanno lavorando i tecnici del ministero della Salute con altre otto istituzioni. Fra queste l'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), la Ragioneria generale dello Stato, la Banca d'Italia e la Consip. Sotto la lente l'odontoiatria, i test genetici, gli esami per immagini e le analisi di laboratorio. Sono 180 le prestazioni a maggiore rischio di inappropriatezza su oltre 1700 erogate previste dal servizio sanitario: tra queste, test genetici (no mappatura del genoma o a fini di ricerca), test allergologici (solo se c'è la prescrizione dello specialista), odontoiatria (verranno stabilite le misure minime che le Regioni devono garantire a persone con problemi economici e salute) Tac e risonanza magnetica (saranno limitati gli esami agli arti e, per la Rmn, quelli della colonna con mezzo di contrasto) per gli esami di laboratorio si prevedono nuove raccomandazioni (in assenza di fattori di rischio, dall'obesità al diabete all'ipertensione, test per la verifica del colesterolo o dei trigliceridi saranno a carico del servizio sanitario ogni tre anni.



LE SANZIONI

«Queste misure contengono inappropriatezze» sentenzia Carlo Palermo, vicesegretario nazionale di Anaoo Assomed, il sindacato più rappresentativo degli ospedalieri. «La prima riguarda la penalizzazione dei medici sui percorsi diagnostico terapeutici. Inoltre, le linee guida richiedono tempi lunghi e non riteniamo possibile, come si vuol fare, risolvere un problema così complesso in soli 30 giorni». «Molto bene aggredire lo spreco di denaro a causa di esami eseguiti senza una effettiva utilità, ma ribadiamo la nostra contrarietà - è il commento di Massimo Cozza, il segretario Fp-Cgil medici - al fatto che a pagare debbano essere i cittadini, che possono essere penalizzati, ed i medici, sotto la scure delle sanzioni in caso di prescrizioni ritenute non necessarie».
Ultimo aggiornamento: 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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