Marino trascrive il primo matrimonio gay. Caos e proteste in Campidoglio

Sabato 18 Ottobre 2014 di Simone Canettieri
Marino trascrive il primo matrimonio gay
20

Cinque coppie di donne e undici di uomini. Sedici matrimoni gay celebrati all'estero che questa mattina, alle 11, saranno trascritti da Ignazio Marino, in qualità di ufficiale dello stato civile del Comune di Roma.

Così il sindaco della Capitale tira dritto e sfida il «no» del prefetto Giuseppe Pecoraro, pronto ad «annullare d'ufficio» l'atto, come prevede la direttiva inviata dal ministero dell'Interno una settimana fa.

IL PREFETTO «Cancellare le trascrizioni o ci sarà l'annullamento».

Il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha invitato il sindaco di Roma a procedere alla cancellazioni delle trascrizione delle nozze gay «altrimenti sarò costretto io a farlo per legge». Il Prefetto ha dunque ribadito la sua posizione, in ossequio alla circolare Alfano, già comunicata al Campidoglio alcuni giorni prima della cerimonia di oggi. L'effettivo annullamento delle nozze deve rispettare i tempi burocratici della registrazione delle 16 trascrizioni avvenuti stamani di altrettanti matrimoni gay contratti all'estero. TRa martedì e mercoledì dovrebbe verificarsi l'effettivo annullamento degli atti di stamani.

MARINO TRASCRIVE IL PRIMO MATRIMONIO Il sindaco Ignazio Marino, tra gli applausi della sala, ha fatto la prima trascrizione nel registro di Roma del matrimonio di una coppia omosessuale, Marilena e Laura, contratto all'estero. Sono in attesa altre quindici coppie riunite in Campidoglio. Dopo la prima, Marino sta procedendo alle altre trascrizioni dei matrimoni. Le coppie, di volta in volta, vengono chiamate al tavolo del sindaco e dopo la trascrizione posano per le foto insieme a lui. Gli applausi e le manifestazioni di euforia in sala sono quasi ininterrotti.

PROTESTA 'No alle unioni civili. Marino via da Romà, 'E mo pure questa: il sindaco legislatorè, 'Le famiglie romane non arrivano a fine mese e loro pensano ai matrimoni gay'. È iniziata sotto la scalinata che porta su piazza del Campidoglio la protesta organizzata da Nuovo centrodestra contro l'iniziativa del sindaco di Roma Ignazio Marino che oggi trascriverà nei registri del Comune i matrimoni gay celebrati all'estero. E non mancano battibecchi tra i manifestanti e alcuni giovani, favorevoli all'idea del chirurgo dem. «Siete portatori di malattie, siete sporchi - grida un signore - non è naturale quello che fate. A Roma nun ve volemo». Di risposta arrivano i cori 'Fuori i fascisti dall'Italià, 'Uguaglianza, Uguaglianzà. In piazza la deputata di Ncd Barbara Saltamartini, il coordinatore romano del partito Gianni Sammarco e il capogruppo in Campidoglio Roberto Cantiani.

L'EVENTO

L'aspettativa è tanta. Si sono accreditati per la cerimonia in programma nella Sala della Protomoteca i media di mezzo mondo: da Al Jazeera al New York Times. Le ripercussioni politiche sono dietro l'angolo: a nessuno sfugge che il vero scontro alla fine sarà tra l'inquilino del Campidoglio e quello del Viminale, Alfano. Marino, ha confessato ai suoi, si sente «coperto» dal Nazareno e quindi da Palazzo Chigi, visto che è intenzione del Governo regolamentare le unioni civili (non le nozze gay).

Ma finora nessuno tra le fila del Pd ha speso una parola per l'operazione odierna del chirurgo dem. A partire da consiglieri capitolini, ormai sempre più schiacciati, nel bene o nel male, dall'attivismo mediatico del sindaco. Sostenuto però dall'assessore Estella Marino: «Perché è un atto che riconosce i diritti di tutti, diritti che negli altri Paesi dell'Unione europea sono garantiti da leggi nazionali. Si tratta chiaramente di un atto simbolico, a cui ne seguiranno altri, ma mi auguro che possa essere un passo che, insieme a quello degli altri sindaci, tenga accesa la discussione e porti finalmente all'approvazione di una legge nazionale».

LE CRITICHE

In compenso dal Nuovo centrodestra, il partito di Alfano, continua il fuoco di fila contro Marino. In mattinata è previsto un flash mob di protesta sotto Palazzo Senatorio, poi il consigliere Marco Pomarici andrà in Procura a denunciare il primo cittadino «perché viola la legge». Sulle barricate anche Fratelli d'Italia, che con Gianni Alemanno mercoledì scorso ha presentato un esposto in prefettura. Da Forza Italia, invece, arriva il no del senatore Maurizio Gasparri: «E' un atto illegale». Ma di sicuro la svolta pro diritti omosessuali di Berlusconi, sotto la spinta della compagna Francesca e suggellata dalla cena con Luxuria, sta disorientando e non poco i forzisti romani.

LE STORIE

Meglio ritornare all'appuntamento della sala della Protometica. Il primo matrimonio a essere trascritto dovrebbe essere quello di una dipendente comunale con la moglie. Poi toccherà agli altri quindici in lista. Come quello di Tommaso Giartosio e Gianfranco Goretti. Stanno insieme da 19 anni, passati a sposarsi quattro volte. Per il matrimonio legale, nel 2008, erano in un roseto a Berkeley. Poi tre cerimonie simboliche e nel frattempo una famiglia con due gatti e due figli, avuti grazie a Nancy, mamma surrogata, che è stata anche la loro testimone di nozze. «Ci fa piacere il coraggio di Marino ad abbracciare una causa considerata impopolare da una parte della società civile», apprezza Gianfranco. E Tommaso aggiunge: «Sappiamo di essere ancora fuorilegge, ma io credo che esista anche una forma di obiezione, di resistenza civile, le Rosa Parks che rifiutano i sedersi in fondo all'autobus». Su tutta la cerimonia però rimane la convinzione di Pecoraro: quello di procedere con l'annullamento delle trascrizioni. «Un sogno che non può essere cancellato: siamo pronti ad andare fino in fondo per vedere riconosciuti i nostri diritti», annunciano Jeff e Domenico, coppia di sposi in Belgio e attivisti del Gay Center.

Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 09:14

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci