Immigranti, naufragio nel canale di Sicilia è strage: si temono 700 morti. In salvo 49 persone

Domenica 19 Aprile 2015
Immigranti, naufragio nel canale di Sicilia è strage: si temono 700 morti. In salvo 49 persone
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Un peschereccio con a bordo circa 700 migranti si è capovolto la scorsa notte nel Canale di Sicilia, a circa 60 miglia a nord della Libia. Un mercantile dirottato nella zona ha recuperato solo 28 superstiti, per cui si teme che il bilancio del naufragio sia di poco meno di 700 vittime. Finora, secondo quanto riferito dalla Capitaneria di porto, sono 24 i cadaveri recuperati dai mezzi impegnati nelle operazioni di soccorso. In salvo 49 persone, secondo quanto riferisce Flavio Di Giacomo, portavoce in Italia dell'Oim, Organizzazione Internazionale per le migrazioni.





«Un sopravvissuto - dice Carlotta Sami, portavoce dell'Unhcr (l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati) per il Sud Europa - ha riferito che sul barcone c'erano più di 700 migranti. Oltre 20 sopravvissuti sono stati recuperati. La Guardia costiera ha mobilitato decine di mezzi. Ci sono anche due navi da Malta. Sono in atto le operazioni di soccorso. Sul luogo si stanno dirigendo mezzi della Marina, della Gdf ed elicotteri».



Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha lasciato Mantova in mattinata dove partecipava all'apertura della campagna elettorale del Pd per rientrare a Roma a seguire gli sviluppi della tragedia. Il presidente del Consiglio ha avuto un colloquio telefonico con il presidente francese Francois Hollande a proposito della vicenda del barcone nel Mediterraneo.



«Al momento sono 28 morti, ma saranno molti molti di più. Il cuore continua a battere forte e a domandarsi come si può discutere di bellezza quando nel mare Mediterraneo quotidianamente assistiamo a una strage, assistiamo al dolore di tanti uomini, a intere generazioni che muoiono in un tempo in cui la comunicazione è globale. Come si fa a rimanere insensibili?», ha detto il premier. «Nel Mediterraneo tutti i giorni c'è una strage», ha aggiunto. «Il cuore batte forte».



Nella zona è in corso una imponente operazione di soccorso. Un dispositivo navale composto da 17 unità, coordinato dal Centro Nazionale Soccorso della Guardia Costiera, è impegnato nelle ricerche di eventuali superstiti del naufragio. Del dispositivo fanno parte unità della Guardia Costiera e, inoltre, della Marina Militare e della Guardia di Finanza impegnati nell'operazione Triton dell'agenzia Frontex. Vi sono, infine, mezzi navali di Malta e numerosi mercantili dirottati nell'area. Alle ricerche partecipano anche diversi mezzi aerei che stanno sorvolando l'area.



Il mercantile portoghese che ha recuperato i superstiti del barcone è il King Jacob, un portacontainer di 147 metri di lunghezza. Hanno già raggiunto la zona del disastro per partecipare alle operazioni di soccorso la nave Bergamini della Marina Militare, alcuni mercantili in transito come il City Of Lutece, il Cave, e il Se Pantheae oltre a una motovedetta Marina maltese. Si stanno dirigendo verso quel tratto di mare anche numerosi pescherecci della flotta di Mazara del Vallo.



Il mercantile portoghese era diretto in Libia. Non è ancora chiaro in quale porto verrà adesso dirottato per sbarcare i naufraghi, anche perché la nave sta ancora partecipando alle ricerche di eventuali sopravvissuti. L'approdo più vicino teoricamente è quello maltese de La Valletta; nel caso di un porto italiano la nave potrebbe fare rotta verso un porto della Sicilia Sud orientale come Pozzallo (Ragusa) o Augusta (Siracusa), i cui centri di accoglienza sono tuttavia già saturi.



“Occorre prendere atto che Triton è un' operazione che non serve ad affrontare l'enorme flusso migratorio che sta attraversando il Mediterraneo - ha detto Alessandro Bechini, responsabile Programmi in Italia di Oxfam -. L'indifferenza dell'Europa, a fronte dello sforzo della Guardia Costiera italiana che ogni giorno trae in salvo centinaia di vite umane, insieme a tanti operatori del mare a cui deve andare il nostro grazie, ci lascia senza fiato. Come Oxfam chiediamo a tutti gli Stati membri dell'UE di aprire gli occhi e di trovare le risorse per mettere a punto un meccanismo di soccorso e accoglienza adeguato a un fenomeno come quello a cui siamo di fronte. Chiediamo ai nostri parlamentari di farsi interpreti della necessità di ripristinare Mare Nostrum o di attivare azioni simili che abbiano come obiettivo quello di assicurare viaggi legali e salvare vite in mare. Migliaia di donne, bambini e uomini in fuga da guerre e fame non possono diventare solo numeri con cui aggiornare la macabra lista dei migranti che muoiono nel Mediterraneo giorno dopo giorno".
Ultimo aggiornamento: 15:33

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