Manovra, Berlusconi: non ho firmato
Bersani: è un attacco allo stato sociale

Venerdì 28 Maggio 2010
Silvio Berlusconi (foto Riccardo De Luca - Ap)
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ROMA (28 maggio) - Dal presidente di Confindustria Emma Marcegaglia sono venute ieri critiche a una manovra che non contiene riforme strutturali e non rilancia lo sviluppo. Suggerisco di leggere con maggiore attenzione i 54 articoli della manovra, a partire dal primo capitolo sulla competitività economica e sostenibilità finanziaria - ribatte Silvio Berlusconi parlando a Mattino 5 - Ci sono norme che introducono rilevanti novità strutturali, proprio in chiave di sviluppo, ci sono i contratti di produttività, cioè gli aumenti di salario collegati all'incremento di efficienza delle imprese. C'è la fiscalità di vantaggio per le nuove imprese, le zone a zero burocrazia nel Sud. E soprattutto la riforma più strutturale di tutte che è il rafforzamento della lotta all'evasione fiscale, oltre all'abolizione degli Enti inutili e all'accorpamento di altri».



Berlusconi: nessuna macelleria sociale. «Non abbiamo fatto nessuna macelleria sociale. Abbiamo solo preso provvedimenti inevitabili, poichè da anni l'Italia viveva al di sopra delle proprie possibilità. Non ci sono stati tagli alla sanità nè alle pensioni. Abbiamo solo chiesto a chi ha maturato il diritto al pensionamento di ritardare qualche mese e abbiamo chiesto ai dipendenti pubblici un atto di consapevolezza, cioè di stare fermi un giro con gli aumenti».



«Se la nostra è una manovra meno pesante di quella di altri Paesi, lo si deve al fatto che negli ultimi due anni noi siamo stati più bravi nel tenere in ordine i conti pubblici. E questo è un merito del nostro governo, che tutte le autorità monetarie hanno riconosciuto - ha continuato Berlusconi - Abbiamo messo la barca sulla giusta rotta, senza aumentare le tasse e senza mettere le mani nelle tasche degli italiani, la manovra ha già ricevuto il giudizio ampiamente positivo del presidente dell'Unione europea Barroso, dell'Ocse, del Fondo monetario e delle due maggiori agenzie di rating. Tutto ciò toglie ogni dubbio sull'efficacia di una manovra che, con la logica del buon padre di famiglia che non spende più di quanto porta a casa, ha ridotto il deficit dello Stato, che costa troppo».



«Non c'è mai stato dissenso nel governo né credo ci sarà in Parlamento: il Pdl è assolutamente compatto e lo stesso presidente della Camera ha tenuto a rimarcarlo - ha concluso Berlusconi - Anche la Lega, come sempre alleato forte e leale, appoggia la manovra con convinzione. Quindi non vedo problemi».



«La manovra devo ancora firmarla». «No, non abbiamo parlato di manovra: non è ancora arrivata, devo ancora firmarla» ha detto il premier Berlusconi ai cronisti che gli chiedevano se oggi al Quirinale, dove ha incontrato il presidente Napolitano, avesse parlato della manovra economica. Il presidente del Consiglio è tornato tra i negozi di antiquariato e le boutique di via dei Coronari concedendosi una lunga passeggiata per il centro di Roma.



Bersani: attacco allo stato sociale. «Se il centrodestra si impegnasse in riforme serie, che mettano al centro il problema del lavoro, per discuterne andrei a piedi anche a Arcore - dice Pierluigi Bersani in una lunga intervista pubblicata sul numero di giugno del magazine free press Pocket - Ci sarebbe la possibilità che maggioranza e opposizione lavorino insieme sulle riforme: le dichiarazioni del centrodestra dicono di sì, ma i fatti dicono di no. Abbiamo proposto un progetto, dall'altra parte ci sono solo parole, slogan». A proposito della riduzione dei costi della politica Bersani dice: «Siamo disponibilissimi a discutere misure significative, in Parlamento c'è ancora la nostra proposta di riduzione del numero dei parlamentari e quella di un contributo straordinario dei redditi da quelli dei parlamentari in su. Potremmo anche esaminare i costi della politica nei principali Paesi europei e adeguare l'Italia a quella media. Ma non si può tradurre la riduzione dei costi della politica in antipolitica. Ho però il sospetto che le proposte del centrodestra su questo tema servano a indorare la pillola per coprire altre magagne. L'attacco allo stato sociale c'è ed è pesante, i redditi delle fasce medio basse sono in sofferenza. La spesa corrente aumenta, e nelle stesso tempo c'è un taglio di otto miliardi alla scuola, che con questo governo se la passa malissimo».



Di Pietro: il 12 giugno in piazza con la Cgil. Intanto Antonio Di Pietro annuncia sul suo blog che «il 12 giugno saremo a Roma per lo sciopero del pubblico impiego indetto dalla Cgil. Ci saremo per protestare contro questa manovra, in larga parte iniqua, ma anche per diffondere una proposta concreta e alternativa con un piano di austerity e di rilancio dell'economia. Il governonon può gestire la crisi poichè è parte fondamentale della crisi stessa, avendo creato un buco di 100 miliardi di debito pubblico nel solo 2009. Soldi spesi proprio da chi oggi colpevolizza gli italiani di aver vissuto oltre le proprie possibilità. È come se chi il titolare di un'azienda accusasse i propri dipendenti di essere la causa di una gestione spregiudicata delle proprie risorse».



Epifani: sciopero generale il 25 giugno. Lo sciopero generale di 4 ore indetto dalla Cgil contro la manovra economica del governo potrebbe tenersi venerdì 25 giugno: sulla data, ventilata dal segretario generale Guglielmo Epifani in un'intervista a Reuter, sarà ora chiamato a pronunciarsi il direttivo della Cgil convocato a Roma dal 7 al 9 giugno. «Il nostro obiettivo è di esercitare pressioni sul governo per modificare quanto possibile una manovra iniqua e sbagliata - ha detto Epifani - Sono stupito che Cisl e Uil non abbiano condiviso la scelta di uno sciopero generale contro la manovra: i sindacati di tutta Europa scioperano insieme, ed è strano che in Italia non facciano altrettanto».



Bocchino annuncia emendamenti: più tagli e riforme.
«Metteremo tutto nero su bianco, con appositi emendamenti che discuteremo preventivamente sia all'interno del Pdl che all'interno della maggioranza. Tagliamo sul serio, insomma. Ma il giorno dopo l'approvazione di questa manovra, il Pdl deve presentare una proposta organica e condivisa di riforme strutturali per favorire la crescita economica. E' una questione non più rinviabile». Lo scrive Italo Bocchino, vicepresidente finiano dei deputati del Pdl sul dito Generazione Italia. Le proposte partono dall'abolizione tout court delle province e arrivano fino al capitolo privatizzazioni e liberalizzazioni: in sostanza, un invito ad effettuare più tagli di quelli previsti dalla manovra.







Berlusconi cita Mussolini:

«Il potere lo hanno i miei gerarchi»




Sondaggio: che giudizio date della manovra varata dal governo?
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 18:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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