Pg di Roma: infiltrazioni criminali nel calcio. Canzio: la mafia ormai occupa il Nord

Sabato 24 Gennaio 2015
Pg di Roma: infiltrazioni criminali nel calcio. Canzio: la mafia ormai occupa il Nord
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«Crea forte preoccupazione l'infiltrazione della criminalità organizzata nel mondo del calcio, come emerge da una serie di episodi e di inchieste giudiziarie avviate di recente». È quanto afferma il procuratore generale presso la corte di Appello di Roma, Antonio Marini, nella sua relazione all'inaugurazione dell'anno giudiziario. «In questi ultimi anni i rapporti fra la criminalità organizzata - prosegue Marini - sono diventati sempre più stretti e connotati di ambiguità, soprattutto quelli con la tifoseria degli ultras.
Un episodio di questo tipo si è verificato in occasione della finale di coppa Italia del 3 maggio con Gennaro De Tommaso, noto come "Genny la carogna"». Per il magistrato si tratta di «un fatto grave e sconcertante» che «dimostra come la violenza ultras dentro fuori gli stadi non è solo questione di ordine pubblico».




Un altro tema, invece, è stato affrontato dal presidente della Corte d'Appello di Milano, Giovanni Canzio. «È mia ferma e personale opinione, tuttavia, che questa dura prova si poteva risparmiare al Capo dello Stato, alla magistratura stessa e alla Repubblica Italiana». Così Canzio interviene, nella relazione per l'anno giudiziario, sull'audizione di Giorgio Napolitano da parte dei giudici di Palermo. Il prsidente rivolge a Napolitano «un augurio deferente e affettuoso» per una persona di cui «abbiamo ammirato nell'esercizio del suo difficile mandato, il rigore morale e intellettuale, a difesa dei valori costituzionali della Repubblica Italiana».



E aggiunge: «Sento il dovere di rendere onore alla sua persona per avere, con equilibrio e saggezza, saputo salvaguardare la tenuta delle prerogative presidenziali insieme con i valori di indipendenza e autonomia della magistratura, tenendo la barra dritta sul crinale davvero impervio della sua recente audizione, nel palazzo del Quirinale, da parte dei giudici della Corte di Assise di Palermo».



«Non ho intenzione di commentare le dichiarazioni del presidente della corte d'appello di Milano, ma l'utilità della citazione a testimoniare dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è già stata oggetto di valutazione della corte d'assise di Palermo», replica il pm Nino Di Matteo, titolare del processo sulla trattativa Stato-mafia a proposito della dichiarazione del presidente della corte d'appello di Milano, Giovanni Canzio, che aveva definito 'evitabilè la citazione di Napolitano al processo sui presunti patti tra pezzi dello Stato e cosa nostra.
Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 12:02

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