Monsignor Galantino, Cei: «Sui migranti
l'allarme dei piazzisti da quattro soldi»

Martedì 11 Agosto 2015
Monsignor Galantino, Cei: «Sui migranti l'allarme dei piazzisti da quattro soldi»
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In questi giorni in Italia sul tema dell'immigrazione c'è un «atteggiamento che viene purtroppo alimentato da questi quattro "piazzisti" da quattro soldi che pur di prendere voti, di raccattare voti, dicono cose straordinariamente insulse».

È quanto afferma il segretario della Cei, monsigbor Galantino in un'intervista a Radio Vaticana. Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della cei, ha parlato a conclusione della sua missione in Giordania, compiuta a nome di tutti i vescovi italiani. In riferimento alla situazione nel nostro Paese, il presule ha detto che «noi come italiani dovremmo un poco di più imparare a distinguere il percepire dal reale. Cosa intendo dire? Noi qui sentiamo dire e sentiamo parlare di "insopportabilità" del numero di richiedenti asilo: guardate, questo, secondo me, è un atteggiamento che viene, in questi giorni, purtroppo alimentato da questi quattro "piazzisti" da quattro soldi che pur di prendere voti, di raccattare voti, dicono cose straordinariamente insulse! Capisco, lo so. Lo so che l'accoglienza è faticosa; lo so che è difficile aprire le proprie case, aprire il proprio cuore, aprire le proprie realtà all'accoglienza».



«La Giordania ha una popolazione che è di circa 6 milioni, 6 milioni e mezzo, ma sapete che lì ci sono due milioni e mezzo di profughi che vengono accolti? Allora io penso che quello che distingue la Giordania, il Kurdistan iracheno e le altre zone che stanno accogliendo i profughi in questo momento dall'Italia, da noi è questo: non perchè loro hanno più mezzi, probabilmente hanno solo un cuore un poco più grande; probabilmente vogliono veramente mettere vita con vita con queste persone. E soprattutto - ha concluso - questa attenzione che da noi ahimè manca, questa attenzione ai perseguitati cristiani e yazidi, minoranze che hanno fatto la storia del Medio Oriente.



Anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova è intervenuto su questo tema. «In alcuni Paesi occidentali - ha detto Bagnasco nell'omelia pronunciata questa mattina in occasione della festa di San Lorenzo, patrono della Cattedrale di Genova - gli edifici religiosi sono venduti, la partecipazione alla Messa festiva è molto bassa, la cultura contro la vita e la famiglia domina, basta pensare all'aborto, all'infanticidio, all'eutanasia, all'uso commerciale del corpo umano, al dominio del profitto, all'indifferenza pratica di fronte a esodi di disperati costretti da miseria, guerra, persecuzione a cercare fortuna altrove». «Forse - ha aggiunto - la Chiesa in Occidente sta diventando minoranza, in mezzo a un deserto di secolarismo diffuso che fa pensare ad altri momenti della storia. Secolarismo che sempre ha cercato di assimilare la Chiesa a categorie mondane, perché si trova spiazzato davanti ad una Chiesa che, indicando l'Invisibile e l'Eterno, sfugge ai parametri del mondo e, parlando di un altro Mondo, può meglio parlare a questo mondo».



Bagnasco ha poi parlato dell'attualità dell'insegnamento di San Lorenzo: «l'imperatore voleva i beni della Chiesa di Roma, e Lorenzo avrebbe potuto trattare sul quanto, cedendo sul principio dell'autonomia della Chiesa e sul primato dei poveri: togliere alla Chiesa le risorse significa impedirle di compiere la sua missione che è quella di predicare il Vangelo e di farne le opere.
Ma il diacono Lorenzo tenne fermo il principio - un certo pensiero direbbe che è stato intransigente - e ci ha messo la vita. Ha pubblicamente dissentito, è andato contro corrente non solo rispetto al potere politico, ma anche - ha concluso - rispetto al pensare di allora».
Ultimo aggiornamento: 16:19

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