«Il mio fidanzato era geloso di Berlusconi, in Sardegna a casa sua eravamo tutte donne»

Lunedì 2 Marzo 2015
Francesca Garasi
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BARI - Al processo sul caso Escort a Bari parla la testimone Francesca Garasi: «Il mio ex fidanzato era geloso di come mi guardava Silvio Berlusconi. Secondo lui, era attratto da me. Gli interessava essere protagonista e conoscere il presidente però era preoccupato perché in occasione di una vacanza in Sardegna a casa di Berlusconi aveva notato che la maggior parte dei presenti erano giovani donne».





IL PROCESSO La Garasi, ex fidanzata di Marco Vignola, ha deposto come testimone al processo sul caso escort a Bari che vede imputati Giampaolo Tarantini, accusato di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, e altre sei persone, a vario titolo. «Se vorrà dare attenzioni, (Berlusconi ndr) le darà ad altri», spiegò Garasi a Tarantini in una telefonata ascoltata in aula. Successivamente sono state ascoltate altre intercettazioni.



L'AMICA E LE CENE La teste, parlando con Tarantini, riferisce che una sua amica, Diana, che poi si recò con lei a una delle feste a casa dell'ex premier, prima era scettica sul fatto di rimanere anche nel dopo cena. Poi la stessa Garasi spiega all'imprenditore barese che «Diana ha ceduto alla grande. Ora è straconvinta di rimanere». Sempre parlando della sua amica Diana, la Garasi nelle intercettazioni afferma che «quella ci casca subito. Le basta vedere due monete in fila e ci sta». Anche se la stessa Garasi ha precisato di non ricordarsi di aver preparato le sue amiche per il dopocena. Inoltre prima ha detto di non aver ricevuto alcune regalo ala fine della festa e poi si e' ricordata di aver avuto alcuni oggetti a forma di farfalla.



LA TESTIMONIANCA DI SEBBAR FADOUA «Gianpaolo Tarantini mi diede mille euro per essere carina, ma il riferimento era esplicito che dovevo prostituirmi. Con altre due ragazze andai a cena con tre persone di Finmeccanica, tra cui Rino Metrangolo (ex componente del Cda di due società del gruppo, ndr). Noi sei andammo al ristorante, cenammo, poi io mi trattenni con Metrangolo nella sua stanza d'albergo». Lo ha detto Sebbar Fadoua deponendo come testimone al processo 'escort' in corso a Bari.

La cena a sei avvenne in un hotel di Roma nel 2009. Le ragazze che vi parteciparono erano Niang Kardiatou, detta Hawa, e tale Emiliana che durante la cena fuggì appena capì che le altre due ragazze si sarebbero prostituite. L'intento di Tarantini, secondo i pm, era stato quello di ottenere tramite Metrangolo «informazioni riservate dall'interno del Gruppo industriale nonchè di entrare in contatto con i relativi vertici aziendali» per fare affari con società della galassia di Finmeccanica.



CHIAMAVA BERLUSCONI PAPI Chiamava Silvio Berlusconi «papi» Fadoua Sebbar, la 31enne che sta deponendo al processo 'escort' in corso a Bari: alla donna, emerge da un'intercettazione telefonica ascoltata in aula tra Sebbar e Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore disse di indossare un vestito cortissimo e aderente, senza gli slip («non mettere le mutandine, fammi sto regalo»), in occasione di una cena a Palazzo Grazioli. Dopo l'ascolto dell'intercettazione la ragazza ha avuto una risata nervosa ed è poi scoppiata a piangere dicendo di essere molto imbarazzata. L'udienza è stata sospesa.
Ultimo aggiornamento: 3 Marzo, 11:15

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