Ebola, allarme dell'Oms: scarseggiano le medicine e i disinfettanti

Giovedì 21 Agosto 2014 di Anna Guaita
Ebola, allarme dell'Oms: scarseggiano le medicine e i disinfettanti
Non sono buone le notizia sul fronte dell'epidemia Ebola: il numero dei morti sta crescendo, siamo arrivati a 1350 nei quattro Paesi colpiti - Guinea, Sierra Leone, Liberia e Nigeria -. La Nigeria sembra confermare tuttavia che la catena di contagio lì sia stata identificata e isolata del tutto e che non ci siano altri contagi da registrare. Ma la situazione nei primi tre Paesi è peggiorata e rischia di sfuggire di mano. Fino a 30 mila persone potrebbero avere un bisogno urgente di ricevere i farmaci sperimentali e i vaccini contro l'Ebola, ma le scorte sono del tutto inadeguate all'entità dell'epidemia. Così, in attesa che questi siano pronti, si cercano soluzioni alternative di emergenza. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sta infatti valutando di usare gli anticorpi contenuti nel plasma di chi è sopravvissuto alla malattia per aiutare i malati.



Ieri è stato pubblicato il risultato di una ricerca condotta in Texas su un virus della stessa famiglia dell'Ebola, il Marburg. Gli esperimenti condotti dalla casa farmaceutica Tekmira Pharmaceuticals Corp. su scimmie infettate con il virus Marburg hanno portato alla scoperta di un farmaco sperimentale che agisce sul gene del virus e che potrebbe agire anche su quello dell'Ebola. Ma siamo lontani da esperimenti sugli esseri umani, e da un'eventuale approvazione di un farmaco.



ROBOT DISINFETTANTI

Nel frattempo si cercano anche altri possibili supporti: Il Messaggero ha riferito giorni fa come la malattia si sia diffusa per la mancanza di guanti di gomma nelle cliniche di campagna in Liberia e Sierra Leone. Un altro motivo, che sta diventando sempre più grave, è la mancanza di sufficienti disinfettanti. Ce ne vogliono moltissimi per sterilizzare cliniche e case dove un malato di Ebola abbia perso molto sangue. Un sistema sicuro e veloce potrebbe essere quello dei robot disinfettanti, che una azienda Usa ha inventato e sperimentato con successo contro i virus più letali. I robot ricorrono ai raggi ultravioletti, capaci di agire sul Dna di virus e batteri. Due esemplari di questo robot, il Total Room Ultraviolet Disinfector (usando le prime lettere ne deriva il nome "Trudi") sono in viaggio verso la Sierra Leone.

Ma il nervosismo cresce in tutto il mondo. Negli Stati Uniti ci sono stati ben 68 falsi allarmi finora. E due persone sono ancora ricoverate per accertamenti: una donna nel Nuovo Messico e un uomo in California. Tutti e due erano stati nell'Africa Occidentale e avevano sintomi influenzali; il loro sangue è stato inviato al Centro malattie infettive di Atlanta. L'allarme si è diffuso anche in Asia: in Vietnam e in Birmania si stanno effettuando controlli su tre pazienti - due nigeriani e un birmano - per verificare se abbiano contratto il virus.

E in Africa dilaga la disperazione: «Questa è la più grande epidemia di Ebola che il mondo abbia mai visto» denuncia dalla Sierra Leone Rob Mac Gillivray, responsabile delle emergenze umanitarie di Save the Children. E in Liberia il rischio della violenza cresce di ora in ora: almeno in un caso le folle chiuse nelle zone sotto quarantena hanno tentato di fuggire. A Monrovia, la polizia ha sparato pallottole vere contro una massa di giovani che stava tentando di scappare dal ghetto di West Point, dove decine di migliaia di persone vivono in condizioni igieniche gravi, e dove anche un solo caso di Ebola porterebbe inimmaginabile devastazione.
Ultimo aggiornamento: 21:14

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