Dell’Utri, la Cassazione rinvia
al 9 maggio: duello sull’estradizione

Mercoledì 16 Aprile 2014 di Cristiana Mangani
Dell’Utri, la Cassazione rinvia al 9 maggio: duello sull’estradizione
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ROMA - una partita a scacchi quella che i magistrati e gli avvocati di Marcello Dell’Utri stanno giocando sul fine tavolo di codici e trattati.

Dal giorno dell’arresto in Libano dell’ex senatore, avvenuto l’11 aprile in un lussuoso albergo di Beirut, a una mossa a sorpresa dei difensori è corrisposta immediatamente una reazione dei giudici. E così se ieri mattina la prima sezione penale della Cassazione è riuscita a disporre un rinvio dell’udienza molto breve, al 9 maggio, nonostante i certificati medici presentati dai legali del fondatore di Forza Italia. Nello stesso momento gli stessi avvocati presentavano un ricorso al Tribunale del riesame per chiedere l’annullamento di quel mandato di cattura che ha fatto finire il loro assistito in una cella della polizia libanese.



LE TAPPE

I giudici della libertà avranno ora 10 giorni di tempo per fissare l’udienza e valutare se esistano o meno le esigenze cautelari. Gli avvocati Massimo Krogh e Giuseppe Di Peri sostengono che il fondatore di Forza Italia «non voleva fuggire». «Non avrebbe lasciato tutte quelle tracce, usando carta di credito e cellulare personale», dicono. Gli inquirenti, al contrario, pensano che abbia programmato l’allontanamento dal nostro Paese in maniera molto più furba di quanto si possa pensare. Tanto che ora la questione è tutta nelle mani degli esperti del ministero della Giustizia che dovranno combattere non poco per motivare adeguatamente la loro richiesta di estradizione all’autorità giudiziaria libanese che dovrà arrivare rigorosamente entro trenta giorni, pena la decadenza del provvedimento di custodia.



Di certo, la strategia difensiva sembra aver segnato un punto a favore, riuscendo ad aprire una serie di fronti: i due rinvii delle udienze in Italia e in Libano, e la nomina dell’avvocato Nasser El Khalil, che nei palazzi di giustizia arabi sembra essere molto ascoltato, tanto che è riuscito a ottenere per il suo assistito una perizia medica e un’udienza davanti al procuratore generale già prima di Pasqua, con l’obiettivo di ottenere per Dell’Utri una sorta di arresti domiciliari in albergo.



LE DATE

Il fondatore di Forza Italia guadagna così giorni importanti nella gara contro il tempo che sta giocando con i suoi accusatori. Nel paese dei cedri, infatti, la misura cautelare alla quale è soggetto ha la durata di un mese e scadrà l’11 maggio con la conseguenza che Dell'Utri potrebbe tornare libero se dall'Italia entro quella data non arriveranno carte sufficientemente “pesanti” per giustificare la richiesta di estradizione. Non è nemmeno così sicuro, poi, che il 9 maggio la Cassazione riesca a decidere in giornata se confermare o meno la condanna a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Il 9 è un venerdì e se le cose si prolungassero nulla esclude che la prima sezione decida di aggiornare l’udienza al 10, se non addirittura in un’altra data. Non è nemmeno così scontato che, davanti a un’eventuale conferma della condanna, le autorità libanesi ritengano sufficiente un semplice dispositivo della sentenza non corredato dalle motivazioni per le quali, in genere, serve almeno un mese. L’ex braccio destro di Berlusconi è stato arrestato dalla polizia libanese l’11 aprile scorso: secondo la giurisprudenza locale, per casi simili, il limite massimo di carcerazione prima di concedere l’estradizione è fissato in trenta giorni. Gli inquirenti italiani avrebbero quindi solo 72 ore per far valere una nuova richiesta di estradizione basata sulla granitica condanna definitiva, che lascerebbe molta meno discrezionalità di valutazione alle autorità libanesi. Nel frattempo l’altra richiesta di estradizione, quella basata solo sull’ordine di arresto per motivi processuali, avrebbe già fatto il suo corso. Un vero e proprio limbo dove ogni ora ha il suo peso sul futuro dell’ideatore di Forza Italia. Nel frattempo all’orizzonte si intravede già il 30 giugno 2014, lo spartiacque che farebbe scattare la prescrizione. La partita a scacchi tra le parti è solo l’inizio. Chi riuscirà a fare scacco al Re?
Ultimo aggiornamento: 15:43

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