Salvini: «Bruxelles è peggio di Mussolini e del fascismo, usa lo spread al posto dell'olio di ricino»

Martedì 3 Marzo 2015
Salvini: «Bruxelles è peggio di Mussolini e del fascismo, usa lo spread al posto dell'olio di ricino»
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«A Bruxelles c'è ben di peggio di Mussolini, non hanno camicia nera o olio di ricino ma hanno spread e finanza, fanno peggio del fascismo». Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, rispondendo in diretta agli ascoltatori a Radio Padania.



«È sicuro l'accordo con Fi? Non c'è niente di sicuro, dipende dai progetti», ha poi sottolineato Salvini nel a Canale 5 nel corso della Telefonata di Belpietro. «Ma - ha aggiunto - non vogliamo frittate o stare con chi toglie sangue alle regioni».



«Un'alleanza con Fratelli d'Italia? Perché no, su molte cose la pensano come noi», ha poi aggiunto il leader della Lega. «Io non chiudo la porta in faccia a nessuno, Alfano se l'è chiusa da solo. Vedremo su Forza Italia che cosa decideranno i veneti, gli umbri, eccetera», ha proseguito il segretario della Lega.



«Non ho paura di chi saluta in un modo o in un altro, ho paura di chi manifesta a volto coperto». Il leader della Lega ha risposto poi così a una domanda sulla presenza di Casapound alla manifestazione della Lega, sabato scorso a Roma. «Ma davvero i cittadini pensano che possano tornare i comunisti e i fascisti?», ha aggiunto. Ci sarà una vera e propria alleanza? «Da qui a quello che succede a livello nazionale ce ne passa...», ha risposto.



Al leader della Lega poi «piacerebbe tantissimo» candidarsi a sindaco di Milano. «Dovrei sentire il parere dei milanesi», ha detto, aggiungendo che «per scegliere verrebbero comunque fatte, sempre e comunque, le primarie». «Quello che è verto - ha continuato - è che non voglio lasciare campo libero a Renzi».



Salvini ha poi ribadito che Giampaolo Dozzo andrà a mediare in Veneto fra Tosi e Zaia «per trovare la quadra». Ma di certo in Veneto «il problema non è in casa Lega ma la signora Moretti, che rappresenta il governo Renzi-Alfano che taglia le risorse e riempie di immigrati».



«Spero che Tosi farà grandi cose insieme a noi», ha poi rilevato Salvini. «Tosi è un ottimo sindaco - ha detto - ha cambiato Verona come un calzino, per lui ci sarà spazio, basta che nessuno litighi con qualcun altro. La gente chiede fatti, non parole e nessun litigio». E poi, ha aggiunto Salvini, «chiunque esce dalla lega poi non va da nessuna parte».



Nei confronti di Tosi, al Consiglio federale della Lega «non c'è stato alcun tradimento: ieri si è chiusa una vicenda che è durata anche troppo», ha dichiarato il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, a Radio Anch'io. Secondo l'ex segretario del Carroccio «questa contrapposizione incomprensibile nel Veneto fra Tosi e Zaia ha come unico risultato quello di danneggiare la Lega». E pur dicendosi «amico di tutti, di Zaia e di Tosi», Maroni dichiara che per lui «prima di qualunque cosa viene la Lega».



«Tosi - ha aggiunto - era presente ieri quando Salvini ha proposto la sua incompatibilità con la Fondazione e non ha detto nulla, mi sembrava che intervenire ed essere più tosiano di Tosi non fosse proprio il caso, se a lui andava bene andava bene anche a me. Certo la decisione presa scontenta qualcuno, però finalmente possiamo dire che abbiamo messo la parola fine a questa vicenda». Secondo Maroni, dunque, «bene ha fatto Salvini a prendere una decisione» dopo troppe polemiche. «Ieri - ha continuato Maroni - la Lega ha deciso e oggi quella decisione va rispettata, se uno non la rispetta si mette fuori dal movimento».



«Spero che l'accordo» fra Lega e FI «si faccia perché, al di là di tante differenze e distinguo, facciamo parte del centrodestra», ha detto ancora Maroni, sottolineando che il Consiglio federale di ieri «non ha chiuso la porta» per le Regionali alle alleanze con Fi e ha dato «pieno mandato» a Salvini per discuterne.



Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 10:29

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