Senato, alta tensione. Opposizione via dall'aula, poi M5S e Sel rientrano. Grillini con il bavaglio

Venerdì 1 Agosto 2014
Senato, alta tensione. Opposizione via dall'aula, poi M5S e Sel rientrano. Grillini con il bavaglio
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Ancora alta tensione al Senato dopo il caos di ieri. L'aula di nuovo al lavoro sul ddl riforme, con il presidente Pietro Grasso che saluta la senatrice Laura Bianconi, ieri lievemente ferita nella bagarre di ieri nell'Aula. Grasso ha poi avuto parole dure per gli esponenti della Lega, accusandoli d'aver impedito i lavori con «inaccettabile condotta». Annunciate anche sanzioni per i responsabili dei tumulti.



Intanto il M5s si mette un bavaglio per protestare contro la conduzione Grasso: «Non parteciperemo ad alcun lavoro e non voteremo più nessun emendamento». La Lega e Sel abbandonano l'Aula: «O ci venite a dire che si cambia registro, o non partecipiamo più ai lavori», afferma il senatore

della Lega Sergio Divina. Poi M5S e Sel, con la mediazione di Grasso, sono tornati in aula.



Oggi dopo due voti è scattato un "canguro", la regola che consente di far decadere tutti gli emendamenti simili dopo chene è stato bocciato uno, su 1.295 proposte di modifica del ddl, con un salto di oltre 560 pagine. La votazione sta procedendo velocemente, sempre con l'applicazione del metodo del canguro.



«A queste condizioni il gruppo del M5s non parteciperà ad alcun lavoro e non voteremo più nessuno degli emendamenti», ha annunciato il capogruppo M5S al Senato, Vito Petrocelli, mettendo un bavaglio per protestare contro la conduzione del presidente Pietro Grasso in Aula. «Ne prendiamo atto», è stata la replica di Grasso.



Anche la senatrice Maria Mussini, ex Cinque Stelle e ora nel gruppo Misto, annuncia che la corrente di sua appartenenza, Italia lavori in corso, non parteciperà più ai lavori. Diverso l'intervento del dissidente Pd Corradino Mineo, che sottolinea come resterà in Aula per manifestare il proprio «dissenso». «Questa non è più la democrazia rappresentativa per cui ci siamo battuti», spiega il senatore Democrat.



«A colpi di maggioranza si cambiano i regolamenti nelle assemblee di condominio non la Costituzione. Noi lasciamo l'aula: non è un Aventino, ma o si cambia registro o noi non possiamo partecipare», ha annunciato il senatore Sergio Divina nel corso dell'esame al Senato delle riforme.



«Lasciamo i lavori perchè non sono garantite le condizioni per un confronto democratico». Lo afferma la capogruppo Sel Loredana De Petris annunciando che il suo gruppo abbandona l'Aula del Senato. «Grasso mi ha tolto la parola come relatrice di minoranza, un fatto gravissimo inaccettabile», protesta De Petris.



«Di fronte alla decisione inaudita del presidente del Senato di togliere la parola al relatore di minoranza ci vediamo costretti ad abbandonare i lavori dell'aula sulla riforma costituzionale. Rientreremo in aula solo al momento del voto finale, per votare contro questa pessima riforma», dichiarano i senatori di Sel spiegando, in una nota, le ragioni che hanno portato il gruppo a lasciare l'Aula.



«Non si tratta di Aventino - proseguono - ma del fatto che sono venute meno le garanzie di un reale confronto democratico. Il governo e la maggioranza hanno scelto la linea del muro contro muro e la presidenza del Senato non consente che i senatori possano esprimersi liberamente proprio sul tema che dovrebbe essere quello più ampiamente discusso da tutti: la riforma della Costituzione». «Fino a che non verranno ripristinate le condizioni minime per un confronto libero e democratico partecipare a questa discussione farsesca non è possibile», concludono i senatori Sel.
Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 10:28

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