Il ministro in lacrime dopo il via libera: «La mia è la sfida della pace»

Domenica 31 Agosto 2014 di Mario Ajello
Il ministro in lacrime dopo il via libera: «La mia è la sfida della pace»
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ROMA - Qualcuno, appena Federica Mogherini sta ricevendo l’euro-nomina, le dice pi o meno sottovoce nel palazzo Justius Lipsius di Bruxelles: Peggio di Lady Ashton sar impossibile fare.

Ecco, la Mogherini - romana, classe 1973, scoperta a suo tempo da Walter Veltroni - parte già in vantaggio. Rispetto al nulla di chi l’ha preceduta. E comunque, non le mancano determinazione e capacità di muoversi sui dossier internazionali, a dispetto degli scetticismi che avevano accolto la sua candidatura: «Io inesperta? Lavoro da vent’anni». E’ una secchiona Federica. E’ una che, da post-comunista sia pure giovane e in partenza nient’affatto renziana, scrisse nel 2012 sul suo blog (MogBlog si chiama, per assonanza al suo cognome): «Renzi ha bisogno di studiare un bel po’ di politica estera. Non arriva alla sufficienza».

Almeno prima, perchè adesso sembra essere andato ben oltre la sufficienza il premier riuscendo ostinatamente a far diventare Lady Pesc la ministra Mogherini e non è vero, naturalmente, che egli l’abbia voluta mandare in Europa per poter dare una risistemata - leggi rimpasto - al proprio esecutivo. E’ vera invece un’altra cosa: la riuscita candidatura di Mog nasce dall’ottimo rapporto del premier con la titolare della Farnesina, il che ha convinto Renzi a ”utilizzarla” per avere una carta in più sul tavolo della Ue.

IL DIVANO

Appena le dicono «Federica, ce l’hai fatta», lei - che è un tipo cauto e in questo contesto internazionale mai così (parole sue) «drammatico» dal ’45 in poi una certa cautela forse non guasta - resta per un attimo impassibile. Poi guarda meglio lo smartphone, dove c’è tra l’altro il tweet di Van Rompuy, e si siede su un divano color panna, si mette la mano sul viso e scoppia in lacrime. Giusto un po’. Non è una donna teatrale Mog. Poi sorride quando Renzi scherzando le fa: «Abbiamo perduto il ministro degli Esteri, come faremo?». Federica, giacca e pantaloni neri, camicia di seta chiara, entra subito nella nuova parte e mostra quel piglio che Lady Ashton non ha avuto mai: «La mia - dice Mogherini - sarà la sfida della pace». Una «sfida immane». Ovvero: «L’Europa è circondata dalle crisi belliche, quella del Medio Oriente, quella dell’Ucraina. Le priorità su cui concentrarsi sono queste». Insieme a quella di rispondere alla telefonata di auguri del marito e delle due figlie - loro hanno 4 e 9 anni, lui si chiama Matteo Rebesani, un bel tipo con barbetta alla Fabio Volo, ex collaboratore di Walter (chi? ovvio) e fino a febbraio scorso consulente di Save the Children e ora più che altro mammo - e il personale e politico e il politico è personale, come spesso accade a quelli e a quelle della generazione dei quarantenni alla Mog. Di cui Federica - che pure viene da lontano, militante studentesca ai tempi del liceo classico Lucrezio Caro sotto ai Parioli e iscritta alla Fgci nella sezione di Ponte Milvio, quella di Enrico Berlinguer - si fa immediatamente portabandiera: «C’è una nuova generazione di leader europei ed è importante che siano rappresentati nelle istituzioni comunitarie. Spero che questo aiuti a superare il gap, percepito da alcuni cittadini europei, nei confronti della Ue».

ERASMUS

Ancora Mog, bacchettando indirettamente chi nelle cancellerie europee le attribuisce una straordinaria inesperienza: «Ho 41 anni, non sono poi così giovane. E mi dà fiducia che il primo ministro sia più giovane di me». Quando dice così, Renzi non l’ha ancora raggiunta. Poi la conferenza stampa finisce, e clic: ecco la foto dell’abbraccio fra Federica e Matteo, subito postata da Filippo Sensi su Twitter con 4 aggettivi per lei («Donna, giovane, italiana, competente») e con tanto di hashtag e gioco di parole: #Abbifede. Il nuovo volto dell’Europa, generazione Erasmus, è lei. E forse Renzi l’apprezza anche per qualche sua battuta auto-ironica. Come questa: «Ho la casa al mare a Santa Severa. Come l’aveva Scalfaro e come ce l’ha Ciampi. Motivo per il quale penso di avere un requisito fondamentale per diventare presidente della Repubblica, a tempo debito». Per ora è Lady Pesc. E le sue priorità sono decisamente ambiziose: «Lavoro e pace, così il sogno europeo sarà ancora un sogno e non si trasformerà in un incubo».

I buoni propositi ci sono. Bisognerà vedere, ora, se comincerà ad esserci anche l’Europa.

Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 10:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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