Immigrati, ministro bavarese attacca
Alfano: sfacciato sui rifugiati

Venerdì 22 Agosto 2014
Angelino Alfano (foto Fabio Cimaglia - LaPresse)
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piuttosto sfacciato che il ministro dell'Interno Angelino Alfano da una parte lamenti l'alto peso derivante dall'arrivo in Italia dei rifugiati attraverso il Mediterraneo, mentre dall'altra non si curi di rispettare le disposizioni europee in materia d'asilo». Lo ha detto il ministro degli Interni bavarese, Joachim Herrmann.



Herrmann ha ricordato come le norme europee «prevedano che il primo Paese dove i rifugiati entrano nell'Ue sia responsabile per il procedimento d'asilo». Per questo l'Italia riceve fondi dall'Unione europea, ha aggiunto.



Il politico bavarese ha poi puntato il dito contro quella che vede come una «discrepanza» nei numeri ufficiali: in Germania nel 2013 sono state presentate oltre 126mila richieste d'asilo, mentre in Italia solo 27.930. Secondo i numeri dell'Alto commissariato per i rifugiati dell'Onu (Unhcr) l'anno scorso sono arrivati sulle coste italiane oltre 60mila rifugiati.



Il responsabile dell'Unhcr, Antonio Guterres, in marzo ha definito la Germania come «la nazione che accoglie più rifugiati» tra i Paesi industrializzati. «Anche gli altri Stati dell'Unione per questo possono chiedere all'Italia la relativa solidarietà, cioè il rispetto del sistema comune d'asilo europeo su cui i Paesi dell'Unione si sono accordati», ha attaccato ancora Herrmann. «Ciò vale ancora di più oggi, considerato che le crisi in Medio Oriente e la brutale violenza dell'Isis in Iraq farà aumentare la pressione dei rifugiati sull'Europa», conclude il ministro del partito cristianosociale Csu, gemello della Cdu della cancelliera Angela Merkel.



Nei giorni scorsi l'Unione Europea aveva rispedito al mittente la richiesta italiana di farsi carico della missione Mare Nostrum avanzata per l'ennesima volta dal ministro dell'Interno Angelino Alfano. La Commissione, dice Bruxelles, sta facendo tutto il possibile per aiutare il nostro paese, tanto che ci sono stati riconosciuti aiuti «senza precedenti»: ma senza uno sforzo maggiore di tutti e 28 gli Stati membri, l'Italia dovrà continuare a cavarsela da sola. «No allo scaricabarile a danno dell'Italia - aveva replicato il titolare del Viminale - l'Ue chieda con forza un intervento» degli altri paesi altrimenti non si

capisce quale sia il suo ruolo.



Ancora una volta dunque l'emergenza immigrazione rischia di annodarsi su se stessa con l'Europa impotente da un lato causa le differenti priorità dei paesi membri, e l'Italia dall'altro non più in grado di sostenere una missione che costa 300 mila euro al giorno, 9 milioni e mezzo al mese. Una missione che però non può essere sospesa da un giorno all'altro, visti i numeri record già registrati e le decine di migliaia di uomini, donne e bambini salvati in mare dopo la strage di Lampedusa che costò la vita a 368 migranti: oltre centomila immigrati sbarcati, 539 scafisti arrestati, oltre 53 mila persone ospitate nei centri di accoglienza sparsi sul territorio italiano, oltre 35 mila domande di protezione esaminate.

Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 10:24

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