Immigrazione, Letta: Ue non stia a guardare, l'Italia non accetterà compromessi

Martedì 22 Ottobre 2013
Immigrazione, Letta: Ue non stia a guardare, l'Italia non accetterà compromessi
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L'immigrazione un tema che riguarda tutta la Ue, per questo servono misure immediate per attuare una rete europea di sorveglianza. E poi la ricerca, le telecomunicazioni, la sorveglianza bancaria. Enrico Letta chiede un Europa nuova nel suo discorso a Montecitorio in vista del vertice Ue di ottobre. Un appuntamento a cui l'Italia, sottolinea, andrà con la volontà di non accettare compromessi.

«L'Europa non può restare a guardare». «La task force europea deve elaborare un piano d'azione. L'Europa, per la sua stessa storia» e per le sue «più profonde e nobili» radici, «non può stare a guardare» di fronte a tragedie come quelle di Lampedusa, «se lo fa, muore», dice il premier. Il Consiglio europeo che si apre giovedì prossimo «sarà l'occasione per iniziare a discutere di un'Europa diversa», dopo che più volte «in quest'Aula abbiamo parlato di un'Europa presa dentro le proprie contraddizioni e che ha smarrito la sua anima. A Bruxelles non accetteremo compromessi al ribasso».«Nessuno si illuda che queste tragedie siano episodi occasionali, destinate a risolversi» con l'arrivo dell'inverno, perché non è così.

«Sicilia avamposto dell'Europa». L'Italia è intervenuta «senza ulteriori indugi» nel Mediterraneo con il pattugliamento. «Si è assunta fino in fondo la sua responsabilità così come deve fare un grande paese europeo. Ma quello dell'immigrazione rimane un «problema europeo, perché la Sicilia non è la periferia dell'Italia ma l'avamposto dell'Unione europea».

«Quattro impegni». Sull'emergenza immigrazione «l'unione europea è stata distratta per troppi anni ora non lo è più», dice Enrico Letta che ringrazia Barroso e Van Rompuy per gli impegni presi e sottolinea: «Mi auguro che seguano atti immediati, l'impegno italiano sarà tutto in questo senso». «Chiederemo al Consiglio europeo di giovedì 4 impegni precisi: il dramma di Lampedusa è una questione europea; misure immediate per mettere in atto il programma di sorveglianza Eurosur e rafforzare Frontex; un piano d'azione per la gestione dell'emergenza migratoria; dialogo con i Paesi del Mediterraneo».

La Ue: sintonia con Letta. Per la Commissione Ue il piano di Letta «converge con le priorità già annunciate dalla Commissione», è il commento del portavoce del commissario agli affari interni Cecilia Malmstrom. «Fin dall'inizio - sottolinea - abbiamo indicato agli Stati che occorre rafforzare Frontex, rendere operativo Eurosur entro il 2 dicembre e dialogare con i Paesi di origine e di transito, oltre al fondamentale aspetto della ridistribuzione dei migranti».

Non solo immigrazione. L'immigrazione è solo uno dei temi su cui Letta fa appello all'Europa affinché assuma un approccio diverso. Il premier parla anche di sorveglianza bancaria, ricerca, telecomunicazioni, politica economica. «La disciplina delle finanze pubbliche è necessaria», ma è socialmente «accettabile» solo se c'è una «ricompensa», una «prospettiva», sottolinea Letta in vista del vertice Ue di fine ottobre. «Per uscire dalla crisi la via giusta è unire maggiore responsabilità e maggiore solidarietà».

Ricerca e innovazione. Sull'innovazione e la ricerca l'Europa «è ricca di potenzialità eppure perdiamo terreno nel confronto globale; la ricerca non può essere sacrificata sull'altare dei tagli, è una scelta suicida e noi vogliamo un'inversione di tendenza». L'obiettivo «è costituire un'area senza frontiere per la ricerca entro il 2014. Serve un cambio di passo, occorre creare le condizioni minime per fare uscire la ricerca dai recinti nazionali, ci batteremo per questo, anche nel nostro semestre di presidenza europea».

Tlc. «Gli Usa hanno 4 operatori di telefonia mobile, la Cina 3, l'Europa 100. Questo significa 110 miliardi di euro l'anno per consumatori per l'assenza di competitività», ricorda Letta. Al vertice europeo l'Italia chiederà di arrivare presto «alla prospettiva di un vero mercato unico della telecomunicazione con gestione europea delle licenze e in prospettiva un regolatore unico».

Unione bancaria. «Il governo si batterà perché al consiglio europeo ci sia un chiarimento politico» sui tempi di entrata in vigore dell'unione bancaria, dice inoltre il premier. «I meccanismi adottati devono essere adottati entro aprile, non devono essere spostati in avanti».

Agenda digitale. «L'agenda digitale è la principale riforma della Pubblica amministrazione», afferma infine. E lancia un allarme: «Nei prossimi due anni, senza competenze adeguate, potremmo avere quasi un milione di posti di lavoro non coperti nel digitale: un paradosso assolutamente intollerabile».

Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 12:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA