Emendamenti governo: via il tetto
agli stipendi dei manager della Pa

Giovedì 31 Luglio 2014
Emendamenti governo: via il tetto agli stipendi dei manager della Pa
Via ai 'tagli' del governo sul decreto competitivit. Si va dall'eliminazione del tetto per stipendi dei manager Pa al pagamento dei crediti per 535 milioni a Poste italiane, dal limite della soglia per uso del contante a stranieri e turisti alla Scia per fare impresa. Rimane invece la doppia soglia Opa. Erano questi i nodi caldi - al netto del taglia-bollette (rimodulato) e dell'anatocismo (cancellato) - del provvedimento così come lo ha modificato il Senato, su cui si stava lavorando e su cui in nottata sono arrivati gli emendamenti soppressivi.



Tempi stretti Ora per il decreto - che in Aula a Montecitorio è atteso il 4 agosto e che scade il 22 agosto - si preannunciano tempi stretti, dopo che pochi giorni fa era stato approvato con il voto di fiducia al Senato e dopo un lungo lavoro di modifiche e accordi. Intanto l'esame nelle commissioni Ambiente e Industria alla Camera riprenderà in giornata, prima con le proposte di modifica 'segnalate' dai gruppi come fondamentali e poi con l'ammissibilità, e forse già con l'inizio di alcune votazioni. In tutto le norme soppressive proposte dal governo riguardano 14 articoli (ma all'interno fanno riferimento a diversi commi).



I nodi Tra i punti caldi di cui si chiede la soppressione: l'eliminazione del tetto per stipendi dei manager Pa per le società quotate e quelle emittenti strumenti finanziari quotati o che rilasciano titoli scambiati; il pagamento dei crediti per 535 milioni a Poste italiane (il cui inserimento al Senato avrebbe provocato l'irritazione di Palazzo Chigi); l'abolizione del limite della soglia dei 1.000 euro per l'uso del contate a stranieri e turisti in Italia; la possibilità nell'ambito delle semplificazioni per l'attività imprenditoriale della sola Scia per fare impresa.



Ambiente In campo ambientale le norme per semplificare le operazioni di trasporto, stoccaggio e preparazione per il riutilizzo degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio non pericolosi prodotti nell'ambito delle attività delle imprese; la semplificazione in materia di valutazione di impatto ambientale incidente sui fondali marini, gli accordi di programma per l'utilizzo delle risorse per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico; il 'nò ai led per le luci dei semafori. Per la parte agricola, stop ad alcune disposizioni che riguardano l'agricoltura biologica, disposizioni penali urgenti per la garantire la sicurezza agroalimentare, e all'istituzione del servizio integrato per la tutela del patrimonio agroalimentare italiano.



Le richieste di modifca In generale, dai parlamentari sono arrivati circa 800 emendamenti. Tra quelli del Pd uno riguarda le rinnovabili per innalzare lo scambio sul posto da 200 a 500 kW. Il M5s sale già sulle barricate per denunciare che il decreto è «indecente». Infine, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, non viene escluso che sulla riapertura del testo possa aver pesato anche un richiamo del Colle per un decreto che era diventato «troppo eterogeneo».
Ultimo aggiornamento: 19:44

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