Salerno, studentessa uccisa dal bus. Voleva sposarsi l'anno prossimo

Martedì 25 Novembre 2014 di Mattia A. Carpinelli
Francesca Bilotti
​Un fiume ininterrotto di persone ha affollato da ieri pomeriggio alle 17 la chiesa della Santissima Annunziata dove è stata allestita la camera ardente per Francesca Bilotti, la studentessa della facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’università degli Studi di Salerno, investita ed uccisa da un bus di linea della Sita nella prima mattinata mentre, a piedi, stava varcando il cancello d’accesso al bus terminal. Una processione silenziosa, rotta soltanto dai singhiozzi.



Intorno alla bara aperta, all’interno della quale è stato adagiato il corpo della studentessa, c’erano la mamma, il papà, il fratello e il fidanzato. Le accarezzano il viso e quei lunghi capelli castani. Senza staccare un attimo lo sguardo dal viso bello e solare di Francesca.



Intorno, seduti tra i banchi, non ci sono solo amici e conoscenti della ragazza e della sua famiglia, ma tanta, tantissima gente comune. «Io – dice una signora bionda mentre si fa spazio tra la folla – non la conoscevo neanche. Era un’amica di mia figlia, di recente avevano fatto un viaggio insieme in Inghilterra». Poi scoppia a piangere. Un gruppetto di quattro ragazzini, poco più che adolescenti, attraversa la navata centrale. Poi, con passo timido, si avvicinano alla bara e l’accarezzano. In serata arrivano anche il vice sindaco di Giffoni Valle Piana, Antonio Giuliano e il primo cittadino di Montecorvino Rovella, Egidio Rossomando.



La mamma di Francesca è originaria della città dell’astronomia, dove è molto conosciuta. Nel pomeriggio, invece, dopo una riunione in municipio il sindaco Paolo Russomando ha diramato due ordinanze con le quali è stato proclamato il lutto cittadino con la chiusura, dalle 14 alle 17 di oggi, per le attività commerciali ed è stata disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Cordoglio è stato espresso anche dall’ente autonomo Giffoni Film Festival, dove la 23enne aveva sostenuto uno stage universitario di tre mesi durante l’ultima edizione del Giffoni Experience. «Il Giffoni Experience – si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook del festival del cinema per ragazzi - esprime il suo dolore per la tragedia di Francesca che ha lavorato con noi quest'anno e che ricordiamo come una ragazza splendida e solare. Ci stringiamo intorno al dolore della famiglia. Ciao Francesca, ti ricorderemo per sempre».



Anche la pagina Facebook dell’amministrazione comunale è stata listata a lutto così come quella della Giffonese, la massima squadra di calcio cittadino dove il fidanzato di Francesca, Vincenzo – noto ristoratore locale – gioca come secondo portiere. La squadra nerazzurra era presente al completo in chiesa. C’era anche il presidente Gherardo Marenghi, docente all’ateneo salernitano che già ieri mattina, appresa la notizia, ha immediatamente sospeso la sua lezione precipitandosi all’ospedale “Curteri” di Mercato San Severino. Domenica sera, come quasi tutte le sere, Francesca era stata nel locale gestito dal fidanzato per dargli una mano.



Un rapporto bello e intenso, al punto che secondo alcuni amici avevano già pensato e programmato di sposarsi , il prossimo anno. «Intorno alle undici di sera – ha raccontato un’amica della coppia che era nel locale domenica sera – ci ha salutato ed è andata via perché l’indomani doveva andare all’Università per seguire dei corsi». A vegliare, sul sagrato della chiesa, c’era anche Cornetto, il cane mascotte della città. Accovacciato a terra, anche lui sembrava avere lo sguardo perso nel vuoto. Intorno a lui, altra gente, altri abbracci, altre lacrime.



E un interrogativo sospeso nel vuoto: perché? Perché una tragedia così grande? Perché il destino ha deciso che Francesca dovesse morire in quel modo atroce in luogo dove sarebbe dovuta essere sicura? Domande alle quali potrà dare una risposta soltanto la magistratura che sta indagando sull’accaduto. Ma oggi, a Giffoni, è il giorno del dolore. E non c’è spazio per altro. Alle 15, dopo la veglia notturna, il parroco don Alessandro Bottiglieri celebrerà il rito funebre al quale prenderà parte tutta la città, per dare un ultimo saluto ad una sua figlia che il destino ha strappato troppo presto agli affetti terreni.

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