Teste di maiale, spuntano impronte sui pacchi e le immagini delle telecamere

Martedì 28 Gennaio 2014 di Marco Pasqua
Teste di maiale, spuntano impronte sui pacchi e le immagini delle telecamere
La chiave del gesto intimidatorio e oltraggioso che, nei giorni scorsi, ha scosso la comunit ebraica e la citt, potrebbe essere nelle impronte lasciate sui tre pacchi contenenti le teste di maiale spedite in sinagoga, all'ambasciata israeliana ed ad una mostra ebraica. Non solo. La polizia ha acquisito le immagini, con alcuni preziosi fotogrammi, registrate da alcune telecamere posizionate nei pressi dell'ufficio della “Mail Box”, da dove sono stati inviati i pacchi con i messaggi offensivi e deliranti contro gli ebrei. Bocche cucite in Questura, anche se le indagini hanno virato in maniera decisa sugli ambienti dell'estrema destra romana. L'ipotesi di reato formulata dalla Procura è di istigazione all'odio razziale. Tra le organizzazioni neofasciste “osservate speciali” c'è Militia, capitanata da Maurizio Boccacci e da Stefano Schiavulli – entrambi protagonisti, in passato, di azioni di natura antisemita e negazionista – il cui epicentro si trova ai Castelli romani.



Facebook Ma al vaglio degli investigatori c'è anche l'attività telematica dei neofascisti romani. Pochi giorni prima dell'invio dei pacchi – avvenuto il 23 gennaio – sulla bacheca Facebook di un militante romano di Militia è stato pubblicato un messaggio che suonava come una “chiamata alle armi” contro il “giudaismo internazionale”. «Militia è l'unica organizzazione nazional-rivoluzionaria che ha gettato il manto della verità sulla menzogna giudaica – scriveva il 20 gennaio – Non ci fermerete, la judeo-cristianità verrà dissolta e una nuova età dell'oro per i pochi che degni saranno». Seguiva, in tedesco, lo slogan neonazi «Leben ist Krieg» (la vita è guerra) e un inno al Terzo Reich: «Solo Adolf Hitler. Sieg Heil». Infine, l'appello ai militanti: «Se sei come noi, lotta con noi».

E proprio ieri, nel giorno della Memoria, A.P, 47 anni, membro attivo di Militia, è stato denunciato dalla Digos dopo aver realizzato alcune scritte antisemite nel quartiere Prati (“Pacifici boia”, “Juden Boia” e “Sharon infame”). Insieme a lui c'era B.M., 33 anni, già indagato, a novembre 2012, nell'ambito dell'operazione della Postale contro il forum Stormfront. In quell'occasione, la polizia lo incastrò grazie alle tracce lasciate sulle pagine virtuali successivamente oscurate (ma liberamente consultabili usando un proxy).



Negazionisti Nonostante la denuncia, ha continuato a frequentare i raduni organizzati dagli ”adepti” di Schiavulli e Boccacci. Secondo quanto accertato dalla Digos, A.P., nei giorni dopo la morte di Erich Priebke, era tra quanti deposero dei fiori per il Boia delle Fosse Ardeatine (venne identificato insieme ad altri 4). Frequenta abitualmente il sito antisemita e negazionista Olodogma. I due neofascisti sono stati individuati, bomboletta di spray nero alla mano, poco dopo le due di notte. All'interno della loro macchina, i poliziotti hanno sequestrato un giocattolo in gomma riproducente un maiale ed una maglia di colore nero con riferimenti ad Olodogma. Altre scritte oltraggiose sono state rinvenute (e cancellate) in viale Castrense, via Nola sulle Mura Aureliane, via Saturnia, via Volpato, via Orti di Cesare, piazza Caprera e Corso Trieste.
Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 18:27

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