Mostro di Foligno, Chiatti ha lasciato il carcere ma non è libero: verrà trasferito in una residenza di sicurezza

Venerdì 4 Settembre 2015
Mostro di Foligno, Chiatti ha lasciato il carcere ma non è libero: verrà trasferito in una residenza di sicurezza
1
Luigi Chiatti, il «mostro di Foligno», ha lasciato oggi il carcere di Prato per essere trasferito in una Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), la struttura sanitaria sta sostituendo l'ospedale psichiatrico giudiziario, fuori dalla Toscana. Massimo riserbo sulla destinazione.



Chiatti, 47 anni, ha di fatto terminato di scontare la condanna a 30 anni di reclusione che gli è stata inflitta dalla Corte d'assise d'appello di Perugia (poi diventata definitiva) per gli omicidi di Lorenzo Paolucci, 13 anni, e Simone Allegretti, 4.



Con la sentenza è stata però riconosciuta la seminfermità mentale e la sua pericolosità sociale (confermata a luglio dal tribunale di sorveglianza di Firenze). Di qui la misura di sicurezza che prevede il ricovero in un opg o una Rems per almeno tre anni. Misura comunque rinnovabile. Al termine di questo primo periodo infatti la pericolosità sociale di Chiatti dovrà essere infatti valutata nuovamente. Per il «mostro di Foligno» dunque la libertà sembra essere ancora lontana.



«Non sappiamo niente. Né noi né i suoi genitori», hanno spiegato i difensori di Chiatti, gli avvocati Guido Bacino e Claudio Franceschini. I quali chiedono però di evitare «inutili allarmismi». «Chiatti - ha detto l'avvocato Bacino all'agenzia Ansa - non tornerà libero. Passati anche questi primi tre anni in opg o rems la sua pericolosità sociale dovrà essere nuovamente valutata e se accertata la custodia verrà prorogata. E teoricamente potrebbe succedere anche a vita».



Chiatti è in carcere dall'inizio di agosto '93 quando venne arrestato dalla polizia subito dopo l'omicidio di Paolucci. «L'ho perdonato - ha ripetuto oggi Luciano, il padre della piccola vittima - perché subì delle violenze dopo essere stato abbandonato in orfanotrofio dalla madre. Ricordo però che nel processo chiese di non essere lasciato libero o avrebbe ucciso ancora. Per questo non perdonerei chi lo dovesse liberare e non perdonerei più Chiatti se accettasse di tornare libero».



«Ciò che oggi interessa è garantire l'internamento di Chiatti, magari in uno dei carceri psichiatrici non ancora dismessi», afferma invece l'avvocato Giovanni Picuti, legale dei familiari delle vittime del

mostro di Foligno. «Mi auguro - prosegue - che in caso di delitti così efferati commessi da soggetti socialmente pericolosi il legislatore faccia un dietro-front. Lo Stato ha il dovere di provvedere alla custodia dei criminali psichiatrici, prima di tentare una loro improbabile guarigione».



PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci