Moto contro un'auto: Daniela muore
a 53 anni tra le braccia del figlio

Martedì 6 Ottobre 2015 di Paola Desiderio
Daniela D’Anchise
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È morta sotto gli occhi del figlio che, nonostante fosse a sua volta gravemente ferito, ha cercato inutilmente di soccorrerla: Daniela D’Anchise, 53 anni, originaria del Napoletano e residente a Castellabate, è rimasta vittima di un terribile incidente avvenuto ieri mattina, intorno alle 7, al chilometro 94 della variante alla strada statale 18, tra le uscite di Paestum e Cafasso. La donna si trovava a bordo di uno scooter di grossa cilindrata guidato dal figlio, Mauro M., 33 anni. I due viaggiavano in direzione Salerno.



Sembra fossero diretti a Napoli dove la donna avrebbe dovuto recarsi per sottoporsi a degli accertamenti in ospedale. Secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri della stazione di Capaccio Scalo e del nucleo radiomobile di Agropoli, la moto si è trovata improvvisamente davanti l’Opel Corsa, guidata da un uomo del posto, che viaggiava nella direzione opposta e che stava svoltando verso sinistra, presumibilmente per immettersi in una stradina laterale. Il trentenne non è riuscito ad evitare l’impatto a seguito del quale sia lui che la madre sono stati sbalzati dalla moto. La donna ha riportato ferite gravissime. L’automobilista si è immediatamente fermato per prestare soccorso a madre e figlio. È stata attivata la centrale operativa del 118 di Vallo della Lucania che ha inviato sul posto le ambulanze rianimative dell’Humanitas di Agropoli e Licinella. Quando i soccorritori sono giunti sul luogo dell’incidente, pochi istanti dopo, la donna era già in arresto cardiaco e non è stato possibile fare nulla per salvarla.



Al medico non è rimasto altro che dichiararne il decesso. L’anziano di Capaccio che guidava l’Opel Corsa è rimasto per tutto il tempo sul posto, visibilmente sotto choc. Il figlio della donna deceduta è stato a sua volta soccorso dall’equipe del 118 e trasportato all’ospedale di Battipaglia. Ha riportato un trauma cranico e fratture in varie parti del corpo. È stato ricoverato in prognosi riservata. Sull’asfalto sono stato rinvenuti i caschi che i due indossavano al momento dell’incidente. I carabinieri della compagnia di Agropoli hanno lavorato a lungo per effettuare tutti i rilievi indispensabili a stabilire l’esatta dinamica dell’incidente e le responsabilità. Nel frattempo il traffico, intenso sulla variante alla strada statale 18 nelle prime ore del mattino, ha subito dei rallentamenti in entrambe le direzioni. Si è trattato di una tragedia imprevedibile, ma purtroppo non la prima su quel tratto della superstrada dove gli incidenti sono frequenti, anche se da tempo non se ne verificavano di così gravi.



Più o meno nello stesso punto, il 5 febbraio del 2011, perse la vita un ventiduenne di Albanella, e in passato altri gravi incidenti hanno macchiato di sangue l’asfalto nel tratto in cui la variante alla Ss 18 attraversa Capaccio e che da Agropoli diventa strada provinciale 430, più nota come Cilentana. In molti casi a perdere la vita sono state persone che viaggiavano a bordo di motociclette. Una lunga scia di incidenti spesso causati dall’alta velocità e dall’imprudenza, perché molti non rispettano il limite di velocità che invita a non superare i 70 chilometri orari e non sono infrequenti i sorpassi azzardati. La strada, inoltre, è caratterizzata oltre che dai vari svincoli, regolarmente segnalati, da numerose stradine laterali, spesso poco visibili. Se in alcuni punti, come le località Ponte Barizzo e Cerro, il rischio di incidenti è stato abbassato con l’introduzione di rotatorie (ma non eliminato perché anche in quei punti continuano a verificarsi incidenti) in altri il rischio di sinistri è rimasto immutato, nonostante le innumerevoli tragedie.
Ultimo aggiornamento: 12:29

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